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L’architetto Giacomo Quarenghi
nella Biblioteca Civica Angelo Mai di Bergamo

Bergamo – Biblioteca Civica Angelo Mai – Atrio scamozziano

2 marzo – 30 aprile 2017
lunedì – venerdì: 8.45 – 17.30 | sabato: 8.45 – 13.00

 

La Biblioteca Civica Angelo Mai di Bergamo possiede la più grande collezione al mondo di opere di Giacomo Quarenghi (761 disegni), che costituisce il nucleo principale della più vasta raccolta di materiali riguardanti il grande architetto e disegnatore bergamasco, comprendente anche documenti, lettere, cimeli, ritratti, pubblicazioni e altro ancora.
In occasione delle celebrazioni organizzate a livello internazionale per il secondo centenario della scomparsa dell’artista, la Biblioteca presenta al pubblico due mostre: Disegni di Giacomo Quarenghi dalla Raccolta della Biblioteca Civica Angelo Mai e “Conservare alla patria i parti dell’artistico suo ingegno”, che ricostruisce le vicende della formazione e della crescita della raccolta di disegni, lettere, cimeli ecc. della Famiglia Quarenghi conservata in Mai, attraverso documenti originali e testi di accompagnamento.

Giacomo Quarenghi, Rota Imagna (Bergamo), 1744 – San Pietroburgo, 1817

Grande architetto e raffinato disegnatore, è uno degli artisti più illustri e prolifici del movimento neoclassico europeo. Dopo gli anni giovanili a Bergamo, nei quali si indirizza allo studio della pittura, meno che ventenne si trasferisce a Roma per formarsi come artista negli studi di Anton Raphael Mengs e poi di Stefano Pozzi. È qui che avverte la propria intima vocazione per l’architettura, non scordando però mai la passione per il disegno. I quasi vent’anni trascorsi nella straordinaria meta cosmopolita del Grand Tour, ove andava maturando il rinnovamento del gusto, sono occasione di profondi stimoli culturali, ma anche forieri di poche occasioni di realizzazione professionale. La svolta del suo destino è costituita dall’invito in Russia come Architetto di Corte da parte di Caterina II. Con l’arrivo a Pietroburgo all’inizio del 1780 prende subito avvio una stupefacente e frenetica carriera professionale: la sua arte appassionò Caterina, che vede in lui un interprete autentico delle proprie aspirazioni illuministiche. Sbalorditivo è il numero dei progetti e delle realizzazioni di Quarenghi a Pietroburgo, nelle tenute dei dintorni, ma anche a Mosca e in altri territori dell’impero. La sua fortuna prosegue con i successori di Caterina la Grande: Paolo I e Alessandro I. Il continuo susseguirsi di impegni professionali gli consente un solo breve rientro in patria (1810-1811), ma è in Russia che nuovi progetti attendono la sua arte, ed ove conclude la propria vita.

Luogo eletto della memoria di sé e di studio per le future generazioni

La Raccolta Quarenghi della Biblioteca Civica Angelo Mai conta 761 disegni, è la più vasta e nota al mondo ed è motivo di onore e di vanto per la Biblioteca e per la Città di Bergamo. Annovera non solo vedute, capricci e progetti architettonici ma pure lettere, documenti, cimeli, ritratti e una ricca e aggiornata bibliografia di studi italiani e stranieri. L’avvio in Biblioteca della eccezionale Raccolta si deve allo stesso celebre architetto. Consapevole della notorietà e dell’apprezzamento raggiunti dalla sua opera, inviò da San Pietroburgo progetti in dono alla Biblioteca della Patria lontana, luogo eletto della memoria di sé e di studio per le future generazioni. Giacomo era di famiglia nobile, aveva coscienza dell’importanza che riveste nella tradizione familiare il culto della memoria, aveva appreso negli anni trascorsi a Roma la peculiare utilità delle biblioteche per lo studio di personalità letterarie e artistiche. Gli eredi furono dello stesso avviso. Nel 1870, con la cessione di una straordinaria rccolta di disegni, seguita nel 1877 dalla donazione di lettere, documenti e cimeli, il figlio Giulio e la nipote Antonietta contribuiranno all’accrescimento della Raccolta, che si arricchirà ulteriormente nei decenni seguenti grazie a donazioni di illuminati cittadini. Degnamente collocata in Biblioteca e accessibile alla pubblica consultazione, la Raccolta stimolerà la ricerca; a sua volta la ricerca, suscitando conoscenza e ammirazione, sarà motivo d’incremento della Raccolta: caso esemplare di virtuosa azione non episodica nella storia della Biblioteca di Bergamo.

La raccolta quarenghiana

Il primo dono dell’architetto alla Biblioteca avvia la formazione della Raccolta

Quarenghi arriva diciassettenne a Roma nel 1761. Nelle intenzioni del padre avrebbe dovuto perfezionarsi nella pittura. Lascerà invece Roma da stimato architetto per raggiungere nel 1779 la Corte dell’imperatrice Caterina II a San Pietroburgo. Nella colta Roma del Settecento Giacomo è incantato dalle antiche vestigia classiche ed è affascinato dalle splendide biblioteche, che soddisfano la sua grande passione per i libri e per la lettura. Scriverà il 1° marzo 1785 a Luigi Marchesi: «se ho acquistato qualche cognizione in fatto di erudizione questo è dipeso dalla grande e continua lettura da me fatta in Roma, e dall’aver cercato la conversazione di gente colta ed erudita».
A Roma Quarenghi apprende quanto sia conveniente e vantaggioso per una città desiderosa di lumi e di onori poter disporre di una biblioteca pubblica. È convinzione acquisita con la frequentazione dell’erudito bibliofilo e compatriota Pierantonio Serassi; è convinzione corroborata dall’assistere al nobile gesto del cardinale Giuseppe Alessandro Furietti, che nel 1764 lascia la sua libreria alla Città di Bergamo, sua Patria, per essere iniziale nucleo di una Biblioteca Pubblica, che dovrà custodire le migliori edizioni e le eccellenti patrie memorie. Nei primi mesi del 1788, sicuramente memore delle condivise attese del cardinale, Quarenghi invia in dono al Comune di Bergamo, perché sia collocata nella Biblioteca appena eretta, la pubblicazione del suo progetto del Teatro dell’Ermitage, apparsa nel 1787. Con questo primo bellissimo dono prende avvio nella Biblioteca la felice avventura della Raccolta Quarenghiana.

Le opere pervenute in Biblioteca rinsaldano il legame di Quarenghi con la sua Città
Dopo il progetto del Teatro dell’Ermitage, giunge in Biblioteca, sempre per dono dell’architetto, anche il progetto della Banca Imperiale, pubblicato nel 1791. Quarenghi è all’apice della sua fama. In Italia ha scritto su di lui nel 1784 Ippolito Pindemonte, che ha pure fornito l’elenco delle opere eseguite dal bergamasco in Russia sino a quell’anno. Il 25 maggio 1788 è stato aggregato all’Accademia degli Eccitati di Bergamo, sodalizio fondato nel 1649 e che annovera le persone più illustri e intellettualmente meritevoli della Città. Quarenghi è acclamato «architetto primario alla Corte di Pietroburgo il cui nome è chiarissimo per tutta Europa». Nell’agosto 1791 ecco da San Pietroburgo un altro dono per la Biblioteca: i sette volumi di Nicolas Gabriel Le Clerc sulla storia, i costumi e i monumenti della Russia. A Bergamo si avrà così fondata notizia della lontana terra in cui l’artista opera e vive. Nel 1793 appare per la prima volta a stampa nelle Vite de’ pittori, scultori e architetti bergamaschi, opera postuma di Francesco Maria Tassi, il significativo avviso che presso la Biblioteca Pubblica di Bergamo sono conservati progetti di Quarenghi. La Biblioteca nel 1797 viene allocata negli ambienti della Canonica del Duomo, requisiti dalle autorità municipali. Il bibliotecario Agostino Salvioni avvia la catalogazione del patrimonio. Nel registro riservato alle opere di Belle arti e Antiquaria annota le opere giunte dalla Russia. Nel 1821 entra in Biblioteca il volume Fabbriche e disegni di Giacomo Quarenghi, edito dal figlio Giulio a Milano quattro anni dopo la scomparsa del padre, avvenuta a San Pietroburgo il 2 marzo 1817.

Veduta di San Pietroburgo con l’imponente edificio dell’Ammiragliato, 1783

Nel maggio 1870 la Raccolta Quarenghi si arricchisce di 535 eccezionali disegni
Nel 1845 la Biblioteca dagli angusti ambienti della Canonica del Duomo è trasferita nell’ampio e prestigioso Palazzo della Ragione. L’apprezzamento dei cittadini per la nuova decorosa sistemazione più che nelle parole si manifesta nelle immediate belle donazioni. Tra i donatori Giulio Quarenghi, che nel 1846 reca in Biblioteca i due volumi di Fabbriche e disegni del padre Giacomo, Mantova 1843-1844, edizione che amplia la prima del 1821. Nel 1870 la Biblioteca acquisisce una eccezionale raccolta di 535 disegni quarenghiani, certa e specialissima testimonianza della cultura del grande architetto e disegnatore neoclassico. In un primo tempo Giulio ha proposto l’acquisto all’Accademia Carrara, che vi ha rinunciato. Il consigliere comunale Alessandro Malliani si adopera perché i disegni vengano acquistati dal Comune di Bergamo, ciò che avviene il 7 maggio 1870. I disegni sono depositati nella Biblioteca Civica dopo che il pittore Giuseppe Macinata ha provveduto a stenderne il catalogo. Considerato il prezzo pagato, Lire 1000 con l’aggiunta di Lire 200 di pensione annua, si può sicuramente dire che quella dell’ottuagenario Giulio Quarenghi è stata quasi una donazione più che una vera cessione. Il bibliotecario Antonio Alessandri compila la scheda di catalogo e colloca i disegni nei cassetti della Cassapanca II, posta al centro del monumentale Salone della Biblioteca. Nei decenni successivi, ai 535 disegni giunti nel 1870 se ne aggiungeranno molti altri, provenienti dai donatori Giovanni Battista Camozzi Vertova, Antonietta Quarenghi Gelmini, Francesco Tamassia.

Antonio Tiraboschi rende visibile la Raccolta Quarenghi ai frequentatori della Biblioteca
Venuto a sapere che a Bergamo è conservata una raccolta di disegni di Giacomo Quarenghi e che unite alla raccolta si trovano note autografe di Caterina II, il Console Generale di Russia di stanza a Genova scrive il 30 ottobre 1874 al direttore della Biblioteca per averne copia. Nel 1877 lo storico Pasino Locatelli pubblica su “Notizie Patrie” la prima biografia dell’architetto, per la cui redazione ha consultato la «preziosa raccolta dei disegni del Quarenghi che si conserva presso la Biblioteca di Bergamo». Scrive inoltre di aver attinto numerose notizie dal ricco epistolario dell’artista custodito dalla nipote Antonietta Quarenghi Gelmini, figlia di Giulio, residente in Almenno San Bartolomeo. Locatelli ha il grato e lungimirante intuito di mettere in contatto il direttore della Biblioteca, Antonio Tiraboschi, con i coniugi Gelmini. Il 28 febbraio 1877 questi donano alla Biblioteca il Minutario della corrispondenza, viva fonte di stile d’arte e di vita, e lo accompagnano con altri documenti e preziosi cimeli. Tiraboschi dà comunicazione dell’avvenuta donazione sulla stampa locale, loda il senso civico dei donatori e rimarca l’inestimabile valore della Raccolta Quarenghiana. A seguito dei nuovi accrescimenti, vari per tipologia e interesse, Tiraboschi decide di dare visibilità alla Raccolta, in cui opera e vita dell’architetto sono sempre più saldamente unite, allestendo sopra la Cassapanca II una vetrina in cui dispone album, documenti, cimeli, disegni. La vetrina della Cassapanca II forma con le altre vicine Cassapanche al centro del Salone una sorta di sacro memoriale dei personaggi più illustri della storia e della cultura di Bergamo.

Dai primi registri catalografici, alle schede mobili, ai cataloghi a stampa, al DVD
Non bastando più nemmeno gli spazi del Palazzo della Ragione, nel 1927 la Biblioteca cambia nuovamente sede e viene ordinata nel Palazzo Nuovo, ove si trova ancora oggi. La Cassapanca II con la sua vetrina è posta in Sala Tassiana, dove resterà sino ai primi anni Settanta dello scorso secolo, quando le vecchie Cassapanche saranno dismesse e la Raccolta Quarenghi finirà in una cassettiera dell’ufficio di direzione. Nel 1913 il bibliotecario Angelo Mazzi ha pubblicato sul “Bollettino” della Biblioteca il saggio Per la biografia dell’architetto Giacomo Quarenghi. L’occasione del saggio è offerta al direttore dal lavoro appena compiuto di riscontro inventariale dei materiali quarenghiani. Incremento della Raccolta, conservazione, ricerca sono fili magnetici che orientano l’opera di valorizzazione. Allestita nel Palazzo della Ragione, si tiene nel 1967 la prima grande mostra quarenghiana, che sarà fertile di germinazioni con il benefico seguito di studi, iniziative editoriali ed espositive. Nel 1984 Vanni Zanella pubblica il catalogo dei disegni conservati in Biblioteca in appendice al volume Giacomo Quarenghi di Vladimir Piljavskij, edito dal Credito Bergamasco. Nel 1995 è fondata l’associazione Osservatorio Quarenghi, che collabora con la direzione della Biblioteca alla cura della Raccolta. Nel 2008, per iniziativa di Osservatorio, tutti i 761 disegni, digitalizzati in alta definizione, sono divulgati su DVD. La qualità degli strumenti di consultazione e di conoscenza nel mutare dei tempi si mantiene all’altezza del valore della Raccolta e della fama universale dell’artista.

Allestimento della mostra del 1967 nel Palazzo della Ragione

 

Opere esposte

  • GIAMBATTISTA GALLIZIOLI, Memorie per servire alla storia della vita del cardinale Giuseppe Alessandro Furietti, Lucca, Francesco Locatelli, 1790. Segnatura: Pacchiani 1473.
    La Biblioteca, intitolata al paleografo cardinale Angelo Mai nel 1954, è stata fondata dal cardinale bergamasco Giuseppe Alessandro Furietti, che alla sua morte, avvenuta a Roma il 14 gennaio 1764, lascia per testamento la sua ricca libreria alla Città di Bergamo perché vi sia eretta una Biblioteca «per commodo e uso pubblico della stessa città e cittadini». Il legato del cardinale è edito nel volume di Gallizioli a p. 183.
  • PIER ANTONIO SERASSI, Vita di Torquato Tasso, Roma, Stamperia Pagliarini, 1785. Segnatura: Tassiana C 7 2.
    Negli anni trascorsi a Roma, dal 1761 al 1779, oltre al prioritario e professionale interesse architettonico, Quarenghi coltiva la sua grande passioni per i libri e la lettura. Frequenta le più belle biblioteche della Città. Si lega d’amicizia con il compatriota Pier Antonio Serassi, per la cui Vita di Torquato Tasso disegna i medaglioni di argomento tassiano che decorano il volume.
  • TORQUATO TASSO, Gerusalemme Liberata, Traduzione dal francese in russo di Michail Popov, San Pietroburgo, Accademia Imperiale delle Scienze, 1772. Segnatura: Tassiana B 5 56.
    Stabilitosi a San Pietroburgo nel 1780 come architteto di Corte, Quarenghi mantiene rapporti epistolari con l’amico Serassi. I due si scambiano notizie di letture e rare edizioni. Dalla capitale russa l’architetto invia in dono all’amico questa traduzione in russo della Gerusalemme Liberata edita nel 1772.
  • TORQUATO TASSO, Il Goffredo, Padova, Crivellari, 1626. Segnatura: Tassiana B 6 6S.
    Quarenghi viene in possesso a San Pietroburgo di questa rara edizione tassiana, che segnala all’amico Serassi ricevendone utili e sicure informazioni. L’architetto invierà in dono questo esemplare all’amico Girolamo Alessandri, con l’obbligo che alla morte di questi, il volume passi alla Biblioteca Civica, come in effetti accadrà nel 1825.
  • GIACOMO QUARENGHI, Théatre de l’Ermitage de SA Majesté l’Impretrice de Toutes les Russies, S. Petersbourg, Imprimerie de l’Académie des Sciences, 1787. Segnatura: Cassettiera 2 cassetto 4B.
    Nel 1787 Quarenghi pubblica il progetto del Teatro dell’Ermitage: sette grandi tavole splendidamente incise. Memore delle finalità per le quali è stata aperta in Bergamo una Pubblica Biblioteca, invia una copia dell’edizione. Con questo primo bellissimo dono prende avvio nella Biblioteca la felice avventura della Raccolta Quarenghiana.
  • GIACOMO QUARENGHI, Lettera al Consiglio Comunale di Bergamo, San Pietroburgo, 29 settembre 1788. Segnatura: MMB 486/40.
    Avvertito che a Bergamo il dono del Théatre è stato molto gradito e apprezzato, e che è stato riposto della Pubblica Biblioteca, Quarenghi scrive il 29 settembre 1788 una lettera agli Anziani del Consiglio, con la quale «assicura che un tale aggradimento vostro servirà per incoraggiarmi sempre più ad intraprendere cose maggiori … e di ben più grande estensione».
  • GIACOMO QUARENGHI, Le Nouveau Bâtiment de la Banque Impériale, St. Petersbourg, Imprimerie Impériale, 1791. Segnatura: Cassettiera 2 cassetto 3B.
    Nel 1791 Quarenghi invia alla Biblioteca la pubblicazione del progetto della Banca di Stato, otto grandi tavole incise. La legatura in pelle con cornicetta impressa in oro e la scritta «Iacques Quarenghi» fanno ritenere che questa pubblicazione, come la precedente del Théatre, sia giunta dalla Russia già con questa legatura.
  • NICOLAS GABRIEL LE CLERC, Histoire physique, morale, civile et politique de la Russie, Paris, chez Froullé, 1783, 6 voll. Segnatura: Salone L 6 9.
    Nell’agosto 1791 l’architetto invia alla Biblioteca il dono di quest’opera pubblicata a Parigi. Le prime tavole dell’Atlante (sesto volume) illustrano con belle incisioni la capitale San Pietroburgo. L’architetto, con questo dono alla Biblioteca, fa conoscere ai lontani concittadini storia, geografia, politica, monumenti e costumi dei luoghi dove vive e opera.
  • FRANCESCO MARIA TASSI, Vite de’ pittori scultori e architetti bergamaschi,, Bergamo, Stamperia Locatelli, 1793, 2 voll. Segnatura: Sala 34 I 7 22/2.
    La prima notizia a stampa dell’esistenza nella Biblioteca di Bergamo di progetti d’architettura di Quarenghi compare nella pubblicazione postuma di Francesco Maria Tassi. A p. 153 si legge: «Una grande quantità de’ suoi disegni ha egli mandati in Patria e varii ne ha fatti presentare a questa Magnifica Città, che si conservano nella pubblica sua Libraria».
  • Registro catalografico della materia “Belle Arti e Antiquaria” della Biblioteca Civica, Manoscritto, 1820. Segnatura: 95 R 14.
    Nel 1797 la Biblioteca trova sede negli ambienti della Canonica del Duomo. Il patrimonio librario è notevolmente cresciuto. Nel 1820 il bibliotecario Agostino Salvioni procede alla catalogazione dei volumi. Nel registro dedicato a “Belle Arti e Antiquaria” sono annotate le due pubblicazioni di Quarenghi coi progetti del Teatro dell’Ermitage e della Banca di Stato.
  • GIACOMO QUARENGHI, Fabbriche e disegni, Milano, Paolo Antonio Tosi, 1821. Segnatura: Cassettiera 2 cassetto 4C.
    Giacomo Quarenghi muore a San Pietroburgo il 2 marzo 1817. Sviluppo e arricchimento della Raccolta sono continuati dai suoi Eredi. Nel 1821 perviene in Biblioteca il volume Fabbriche e disegni, edizione curata dal figlio Giulio, residente in Milano. Il volume si apre col ritratto dell’Autore, incisione di Joseph Saunders da Antonio Vighi
  • GIACOMO QUARENGHI, Progetti d’architettura, Pennello, china diluita, acquerelli colorati. Segnatura: Cassettiera 2 cassetto 2 Album C.
    Nel 1843 la Biblioteca è trasferita nel prestigioso Palazzo della Ragione. Nel maggio 1870 acquista l’eccezionale raccolta di 535 disegni quarenghiani.
  • GIACOMO QUARENGHI, Due album di vedute e capricci, Penna, inchiostro di china, pennello e china diluita, acquerelli colorati. Segnatura: Cassettiera 2, cassetto 3, Album K e Album O.
    Alcuni dei disegni acquistati nel maggio 1870 erano contenuti in piccoli album. Si trattava di capricci e vedute; queste eseguite dall’artista nel corso dei suoi viaggi in Europa.
  • GIUSEPPE MACINATA, Catalogo dei disegni e manoscritti del celebre architetto bergamasco cav. Giacomo Quarenghi, Manoscritto, 1870. Segnatura: Cassettiera 2 cassetto 5 7.
    Acquistati i 535 disegni, il Comune incarica il pittore Giuseppe Macinata di compilarne il catalogo. Il catalogo si componeva di due parti: nella prima i disegni erano descritti nell’ordine che tenevano nelle cartelle; nella seconda parte, l’unica che si conserva, i disegni sono descritti divisi per tipologia: Architettura, Decorazione, Paesaggio, Manoscritti.
  • Acquisto dei disegni di Giacomo Quarenghi nel 1870, Fascicolo d’archivio, 1870. Archivio storico del Comune di Bergamo, Sezione Novecento, cart. 1109.
    Il Comune di Bergamo, il 7 maggio 1870, acquista 535 disegni quarenghiani. Nella lettera del 27 giugno 1870 al sindaco Benedetto Bana, Giulio Quarenghi esprime la sua grande soddisfazione nel sapere che i disegni del padre verranno custoditi in una pubblica istituzione di Bergamo «che potrà così conservare alla patria i parti dell’artistico suo ingegno».
  • ANDREA APPIANI, Giacomo Quarenghi appisolato, Disegno a matita. Segnatura: Cassettiera 2 cassetto 2, disegno D-1.
    Pochi mesi dopo aver ceduto al Comune di Bergamo i disegni del padre, Giulio Quarenghi annuncia nella lettera al sindaco Benedetto Bana del 27 giugno 1870 di inviare in dono alla Biblioteca questo disegno. Andrea Appiani conobbe e si legò di amicizia con l’architetto bergamasco durante il soggiorno di questi a Bergamo tra 1810 e 1811.
  • Antonio Tiraboschi (1838-1883), Ritratto fotografico tratto da: Lingue e culture locali: le ricerche di Antonio Tiraboschi, Bergamo, Pierluigi Lubrina, 1984.
    Si deve al bibliotecario Antonio Tiraboschi aver propiziato gli eccezionali doni dei coniugi Gelmini nel 1877; e soprattutto di aver reso la Raccolta quarenghiana visibile ai frequentatori della Biblioteca disponendo disegni, lettere e cimeli in una vetrina posta al centro del Salone della Biblioteca, accanto a scaffali e teche con raccolte di altri illustri personalità bergamasche.
  • Documenti personali di Giacomo Quarenghi, Manoscritti, secc. XVIII-XIX. Segnatura: Cassettiera 2 , cassetto 5 9/1.
    Nel 1877 Antonietta Quarenghi Gelmini, figlia di Giulio Quarenghi, e il marito Luigi Gelmini donano alla Biblioteca il Minutario della corrispondenza dell’architetto. Donano anche questi documenti riguardanti nascita, matrimonio, titoli onorifici, lettere commendatizie.
  • Tabacchiere coi ritratti al coperchio di Giacomo Quarenghi e della moglie Maria Fortunata Mazzoleni, Sec. XVIII. Collocazione: Armadio dei cimeli.
    Nel Settecento annusare tabacco era pratica diffusa. Da qui l’usanza, nell’alta società, di donare tabacchiere con l’effigie del donatario. Quella col ritratto a matita dell’architetto è giunta in Biblioteca per dono di Paolo Vimercati Sozzi nel 1868; quella col ritratto miniato della moglie per dono della nipote Antonietta Gelmini Quarenghi nel 1898.
  • ANTONIO TIRABOSCHI, Notizie storiche intorno alla Civica Biblioteca di Bergamo, Bergamo, Gaffuri e Gatti, 1880. Segnatura: 29 R 5 (8).
    Nelle pagine iniziali, sotto il titolo Indicazioni pel visitatore, il bibliotecario Tiraboschi descrive le vetrine delle cassapanche nelle quali sono esposte carte, libri e cimeli. Queste cassapanche formano al centro del Salone della Biblioteca, intorno al busto di Torquato Tasso, un sacro memoriale dei personaggi più illustri della storia di Bergamo, tra i quali anche Giacomo Quarenghi.
  • Lettera del Console Generale di Russia alla Biblioteca Civica di Bergamo, Genova, 30 ottobre 1874. Archivio della Biblioteca, anno 1874, prot. n. 109.
    Dopo che la Raccolta quarenghiana è stata catalogata e messa alla pubblica consultazione, i primi a farsi vivi sono i russi. Il Console Generale di Russia scrive al direttore della Biblioteca chiedendo copia delle note autografe di Caterina II indirizzate all’architetto bergamasco. Per il lavoro di copiatura il Consolato russo corrisponde alla Biblioteca la bella somma di Lire 62.
  • SILVIA BIRAGHI, Arte retrospettiva. Jacopo Quarenghi, architetto di Caterina II, In “Emporium”, n. 1, 1911, pp. 43-61. Segnatura: sala 23, 7.
    Principale scopo del saggio è di presentare al pubblico «la fortunata scoperta di un fascio di lettere del Quarenghi, ignote sinora ai suoi biografi». Biraghi scrive che «a Bergamo, nella Biblioteca cittadina si raccoglievano in una speciale bacheca (e vi si conservano esposti tuttora) schizzi, lettere, memorie del grande architetto» (p. 45).
  • ANGELO MAZZI, Per la biografia dell’architetto Giacomo Quarenghi, In “Bollettino della Civica Biblioteca di Bergamo”, nn. 3-4, 1914, pp. 177-217. Segnatura: Sala 23, 497.
    L’occasione del saggio è offerta al direttore della Biblioteca Mazzi dal lavoro appena compiuto di riscontro inventariale dei materiali riposti nella vetrina del Salone. Nel saggio discute i nuovi documenti da lui reperiti nelle carte di Francesco Maria Quarenghi, fratello di Giacomo, pervenute in Biblioteca in maniera disorganica e in momenti diversi.
  • Sala Tassiana della Biblioteca Civica Angelo Mai, Fotografia anni Cinquanta, sec. XX. Tratta da: La Raccolta Tassiana della Biblioteca Civica A. Mai di Bergamo, Bergamo, TOM, 1960.
    Nel 1927 la Biblioteca lascia il Palazzo della Ragione e viene riordinata nel Palazzo Nuovo, dove si trova tuttora. Due cassapanche con vetrine sono collocate in Sala Tassiana. In una sono lettere e cimeli del Tasso; nell’altra disegni, lettere e cimeli di Quarenghi. Dismesse negli anni Settanta, la Raccolta Quarenghi finirà in una cassettiera nell’Ufficio di Direzione.
  • Inviti, materiali pubblicitari, telegrammi per la mostra quarenghiana del 1967, Stampati e dattiloscritti. Segnatura: Cassettiera 11, cassetto 4 (ex armadio 1.12).
    Nel 1967 si tenne nel Palazzo della Ragione la prima grande mostra dedicata a Quarenghi. La vera fortuna critica moderna dell’architetto inzia nel 1967 con le Celebrazioni per il 150° della morte. Tutti i più vari materiali prodotti in occasione della mostra e delle Celebrazioni confluiscono in Biblioteca, dove si conservano anche inviti, pieghevoli pubblicitari, telegrammi.
  • I disegni di Giacomo Quarenghi nella Civica Biblioteca di Bergamo. Copia digitale in DVD, a cura di Piervaleriano Angelini, edita nel 2008 da Osservatorio Quarenghi.
    Nel 1995 viene fondata in Biblioteca l’associazione Osservatorio Quarenghi. Per statuto collabora con la direzione della Biblioteca alla catalogazione, all’incremento e alla valorizzazione della Raccolta; promuove esposizioni, pubblicazioni, borse di studio. Nel 2008 ha edito un DVD con la digitalizzazione in alta definizione dei 761 fogli della Raccolta di disegni.

 

Mostra e testi a cura di
Piervaleriano Angelini e Giulio Orazio Bravi
con la collaborazione di
Luca Guaschetti, Maria Elisanetta Manca

Un progetto di
Comune di Bergamo
Giorgio Gori, Sindaco
Nadia Ghisalberti, Assessore alla Cultura
Massimo Chizzolini, Dirigente Area Servizi ai Cittadini
Biblioteca Civica Angelo Mai
Maria Elisabetta Manca, Responsabile
Osservatorio Quarenghi
Piervaleriano Angelini, Presidente

Progetto grafico: Dario Carta

Si ringraziano
Studio Datei Nani, Rita Patelli,
Associazione Amici della Biblioteca Angelo Mai