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L’interprete, il compositore, il collezionista

Casa Suardi, 8 – 23 novembre 2024

Venerdì 8 novembre 2024, alle ore 18, presso la sede Casa Suardi, viene inaugurata la mostra Il violoncellista Alfredo Piatti nella temperie musicale dell’Ottocento: l’interprete, il compositore, il collezionista, allestita con materiale documentario conservato presso le biblioteche Gaetano Donizetti e Angelo Mai.
L’inaugurazione sarà accompagnata da musiche dello stesso Piatti, di Offenbach e di Reger eseguite dal vivo. Il 22 novembre, per la chiusura della mostra, presso il Salone Furietti della Biblioteca, alle ore 18, verrà proposto un concerto di musiche violoncellistiche originali per l’insolita formazione contrabbasso e pianoforte.

Ingresso libero fino a esaurimento della capienza per i due eventi. La mostra è liberamente visitabile durante gli orari di apertura di Casa Suardi.
Sono inoltre offerte visite guidate gratuite, della durata di circa 30 minuti, con prenotazione obbligatoria da fissare entro le ore 16 della giornata lavorativa precedente, con il seguente calendario:

  • Lunedì 11, ore 10
  • Martedì 12, ore 16
  • Mercoledì 13, ore 17
  • Giovedì 14, ore 13 e ore 14 (due visite)
  • Venerdì 15, ore 9
  • Sabato 16, ore 11
  • Lunedì 18, ore 12
  • Martedì 19, ore 15
  • Mercoledì 20, ore 16

Per prenotare la visita scrivere a info@bibliotecamai.org o telefonare al numero 035-399430 indicando nome, cognome, numero di telefono, giorno e ora prescelti.

Presentazione

Il convegno internazionale The romantic cello, che si terrà presso la Sala Pietro Antonio Locatelli, in via Arena 9, nei giorni 22 e 23 novembre 2024, è servito da stimolo nell’ideazione della presente mostra documentaria: quale altra migliore occasione per poter mettere in luce alcuni importanti aspetti del più illustre violoncellista dell’Ottocento, nato proprio nella nostra città, in via Borgo Canale?
I fondi che lo riguardano, conservati a Bergamo presso la Biblioteca Musicale Gaetano Donizetti e presso la Biblioteca Civica Angelo Mai (Piatti-Lochis, Piatti-Arnal e Piatti-Ruffoni), contengono un vasto patrimonio documentario, in gran parte inedito, che offre un’opportunità unica per esplorare la figura di Alfredo Piatti.
La mostra si concentra su tre aspetti peculiari del grande musicista: innanzitutto, l’interprete virtuoso, acclamato sui palcoscenici di tutta Europa nel corso delle sue esibizioni, sia come solista sia come raffinato camerista. Un secondo aspetto da non trascurare è la sua attività compositiva, soprattutto per il suo strumento, ma non solo: spiccano nella sua produzione le ardue parafrasi d’opera per violoncello e orchestra insieme ai famosi Capricci per violoncello solo, vere e proprie gemme di virtuosismo e di didattica violoncellistica, che evidenziano l’attività di Piatti come insegnante presso il Royal College of Music di Londra.
Infine, caratteristica non comune è la dedizione di Piatti alla ricerca e alla conservazione di musiche del passato, unita alla conseguente riscoperta di compositori dimenticati: la sua biblioteca personale, a cui si è attinto, è ricca di testimonianze di questo tipo.
L’evento prevede due appuntamenti musicali: l’8 novembre, giorno dell’inaugurazione della mostra, i violoncellisti Andrea Bergamelli e Laura Lodetti proporranno un programma comprendente musiche di Piatti, Offenbach e Reger, mentre il 22 novembre, per la chiusura della mostra, il duo Orazio Ferrari e Silvia Cattaneo presenterà una selezione di musiche violoncellistiche originali per l’insolita formazione contrabbasso e pianoforte.

The international conference The Romantic Cello, which will be held at the Sala Locatelli on November 22 and 23, 2024, served as an inspiration for the creation of this documentary exhibition: what better opportunity to highlight some important aspects of the most illustrious cellist of the 19th century, born right here in our city, on Borgo Canale?
The collections related to him, preserved in Bergamo at the Gaetano Donizetti Music Library and the Angelo Mai Civic Library (Piatti-Lochis, Piatti-Arnal, and Piatti-Ruffoni collections), contain a vast documentary heritage, much of it unpublished, which offers a unique opportunity to explore the figure of Alfredo Piatti.
The exhibition focuses on three particular aspects of the great musician: first, the virtuoso performer, acclaimed on stages throughout Europe during his performances, both as a soloist and as a refined chamber musician. A second aspect not to be overlooked is his compositional work, primarily for his instrument but not limited to it: his work includes challenging opera paraphrases for cello and orchestra, alongside the famous Caprices for Solo Cello, true gems of virtuosity and cello pedagogy, which highlight Piatti’s role as a teacher at the Royal College of Music in London.
Finally, an uncommon characteristic is Piatti’s dedication to researching and preserving music of the past, combined with the rediscovery of forgotten composers: his personal library, which has been drawn upon for this exhibition, is rich with testimonies of this kind.
The event includes two musical appointments: on November 8, the opening day of the exhibition, cellists Andrea Bergamelli and Laura Lodetti will perform a program featuring music by Piatti, Offenbach, and Reger, while on November 22, at the closing of the exhibition, the duo Orazio Ferrari and Silvia Cattaneo will present a selection of original cello music for the unusual ensemble of double bass and piano.

Alfredo Piatti

Alfredo Carlo Piatti nacque a Bergamo l’8 gennaio 1822, dal violinista Antonio Piatti e da Marianna Marchetti, nella Parrocchia di Borgo Canale, a pochi passi dalla casa natale di Donizetti. Iniziò lo studio del violino a soli 4 anni, sotto la guida del padre, ma ben presto passò al violoncello sotto la guida di Gaetano Zanetti. A 8 anni già suonava nelle orchestre della Basilica di Santa Maria Maggiore e dei due teatri cittadini. A dieci anni, dopo la morte di Gaetano Zanetti, fu ammesso al Conservatorio di Milano, ove studiò sotto la guida di Vincenzo Merighi fino ai 15 anni. Terminati brillantemente gli studi, dopo qualche breve esperienza lavorativa in Italia, iniziò una tournée concertistica che, nel giro di pochi anni, gli diede fama europea. Nel 1847 si stabilì a Londra, come primo violoncello nell’orchestra del Her Majesty’s Theatre.
Nel giro di pochi anni, divenne protagonista nel mondo musicale londinese, ove fu insegnante alla Royal Academy of Music e presenza costante in tutte le principali stagioni di musica da camera a sinfonica.
Suonando il violoncello Stradivari ricevuto in dono da un ammiratore, collaborò con tutti i maggiori interpreti del suo tempo. Nel 1868, acquistò una villa a Cadenabbia, sul lago di Como, per trascorrervi le vacanze. Nel 1875 accarezzò per un momento l’idea di tornare in Italia definitivamente, per essere vicino alla figlia Rosa che, sposato il conte Carlo Lochis, si era stabilita alle Crocette di Mozzo, ma il sostanziale insuccesso di una tournée italiana lo convinse a tornare a Londra dove rimase fino alla primavera del 1897. Trascorse in Italia gli ultimi anni della sua vita, riordinando la sua biblioteca che raccoglie, oltre a molte edizioni antiche rare e preziose, manoscritti e edizioni a stampa di tutte le sue opere: una settantina di composizioni strumentali, una sessantina di composizioni vocali e una quarantina di rielaborazioni di composizioni di grandi autori del passato. Morì il 18 luglio 1901.

Alfredo Carlo Piatti, son of the violinist Antonio Piatti and Marianna Marchetti, was born in Bergamo, in the neighborhood of Borgo Canale, a few steps from Donizetti’s birthplace, on January 8, 1822. He began studying the violin at the age of 4, with his father, but soon switched to the cello, under the guidance of Gaetano Zanetti. At the age of 8, he was already playing in the orchestras of the Basilica of S. Maria Maggiore and the orchestras of the two city theaters. At the age of 10, after the death of Gaetano Zanetti, he was admitted to the Milan Conservatory, where he studied under the guidance of Vincenzo Merighi until the age of 15. Having completed his studies brilliantly, he began a concert tour after some brief work experience in Italy and in a few years achieved European fame. In 1847, he settled in London, as the first cello in the orchestra of Her Majesty’s Theatre. Within a few years, he became a protagonist in the London musical world, where he taught at the Royal Academy of Music, and remained a constant presence in all the major chamber and symphonic music seasons. Playing the Stradivarius cello received as a gift from an admirer, he collaborated with all the major performers of his time. In 1868, he bought a villa in Cadenabbia, on Lake Como, to spend his holidays there. In 1875 he briefly entertained the idea of ​​returning to Italy permanently, to be close to his daughter Rosa who, having married Count Carlo Lochis, had settled in Crocette di Mozzo, but the substantial failure of an Italian tour convinced him to return to London where he remained until the spring of 1897. He spent the last years of his life in Italy, reorganizing his library which, in addition to many rare and precious ancient editions, contains manuscripts and printed editions of all his works: about seventy instrumental compositions, about sixty vocal compositions, and about forty reworkings of compositions by great authors of the past. He died on July 18, 1901.

Mostra a cura di

Annalisa Barzanò, Fabrizio Capitanio, Marcello Eynard

allestita in collaborazione con

Associazione Alfredo Piatti