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Biblioteca Civica Angelo Mai e Archivi storici

I Globi di Vincenzo Maria Coronelli

I due grandi Globi furono realizzati alla fine del XVII secolo da Vincenzo Maria Coronelli (Venezia, 1650-1718) cosmografo della Serenissima, acquistati per la Biblioteca dell’antico Convento di S. Agostino dal frate bibliotecario e letterato bergamasco Angelo Finardi nel 1692, quali strumenti indispensabili per lo studio. Per salvarli dalla dispersione in seguito alla soppressione del convento, avvenuta nel 1797, furono nascosti nella propria casa dal conte Giovanni Battista Vertova. Il figlio Andrea li donò alla Biblioteca Civica nel 1834
I Globi hanno una circonferenza di 3 metri e 33 centimetri e sono composti da 50 fogli, stampati a forma di ‘spicchi’ per aderire alla superficie sferica e successivamente acquarellati. Entrambi poggiano su basi in noce, congegnate per permetterne la rotazione, da dove si diramano quattro aste arcuate in ferro, terminanti a voluta. Le aste sostengono l’anello ligneo dell’orizzonte.

The two Globes were made at the end of the 17th century by the cosmographer Vincenzo Maria Coronelli (Venice, 1650-1718), and arrived in Bergamo in 1692, when Angelo Finardi, man of letters and Augustinian friar was librarian at the Augustinian monastery. He commissioned to buy them just with the intent of equipping the monastery library with essential tools of culture. In 1797 the monastery was suppressed and both the globes met with the confiscations of Napoleonic laws, but the noble Giovanni Battista Vertova hid them in his home; after that his son Andrea donated the masterpieces to the Bergamo Library in 1834.
The Globes, that rest on walnut bases designed to allow rotation, have a circumference of 3 meters and 33 centimeters and are made up of 50 sheets, printed as ‘segments’ to adhere to the spherical surface and subsequently watercolored.

Il Globo terracqueo, edito nel 1688, rappresenta gli oceani e le terre, le coste e gli approdi. E’ arricchito da cartigli, figure, stemmi, animali, velieri, battaglie terrestri e navali, carovane, scene di caccia e di pesca; riporta con precisione analitica le rotte e le osservazioni condotte durante le spedizioni ed i viaggi degli esploratori. Sull’anello dell’orizzonte sono annotate moltissime informazioni storiche e geografiche ordinate cronologicamente in 365 caselle. Nell’emisfero australe si ammirano: le dediche alla Serenissima Repubblica di Venezia e al doge Francesco Morosini; il ritratto dell’autore e un ovale con il nome di Padre Angelo Finardi e la data 1692.

The Terraqueous Globe, built in 1688, represents the oceans, the coasts and the landing places. It is full of information: the cartographic outlines are enriched everywhere with scrolls, figures, coats of arms, animals, sailing ships, land and naval battles, caravans, hunting and fishing scenes. It reports analitically the routes and the observations made during the expeditions and voyages of the explorers. A great deal of historical and geographical information is noted on the horizon ring, arranged chronologically in 365 boxes. In the southern hemisphere it is possible to admire the portrait of the author, the dedications to the Republic of Venice and to the Doge Andrea Morosini.

Il Globo celeste è una ristampa (1692): rappresenta le coordinate astronomiche, 1902 stelle secondo le loro grandezze, le tracce di alcune comete. Le illustrazioni dei dodici segni dello zodiaco sono incise e dipinte attingendo al vasto repertorio della mitologia classica e sono accompagnate da immagini fantasiose di animali e simboli. Le iscrizioni sono redatte, oltre che in italiano, in francese, in latino, in greco e in arabo. La posizione delle stelle è adattata all’anno 1700.

The Celestial Globe is a reprint made in 1692: it represents the astronomical coordinates, 1902 stars arranged according to their sizes. The engraved and painted illustrations of the 12 signs of the zodiac take inspiration from the vast repertoire of classical mythology with images of animals and symbols. The descriptions are written in Italian, French, Latin, Greek and Arabic. The position of the stars is dated up to the year 1700.

Vincenzo Maria Coronelli, Globo terracqueo, 1688
Vincenzo Maria Cornonelli, Globo celeste, 1692, particolare

Vincenzo Maria Coronelli

Nato a Venezia nel 1650, Vincenzo Maria Coronelli apprende fin da giovane l’arte della xilografia. Entrato nell’Ordine dei Francescani si laurea in teologia e si specializza in astronomia e in matematica euclidea. Non ancora trentenne realizza per il Duca di Parma, Ranuccio II Farnese, i primi globi che gli procurano l’attenzione di Luigi XIV. Il Re Sole gli commissiona due grandi globi, uno celeste e uno terrestre, che divengono oggetto di curiosità come i globi più grandi costruiti fino ad allora (con un diametro che supera i 4 metri e un peso di due tonnellate ciascuno). Oggi sono conservati alla Biblioteca Nazionale di Francia.
A Venezia, Coronelli fonda l’Accademia degli Argonauti – la più antica Società geografica del mondo – e viene nominato cosmografo della Serenissima. Tra i suoi testi più noti si ricordano: l’Atlante veneto del 1691, l’Epitome cosmografica del 1693 (contenente le tecniche costruttive dei suoi celebri globi) e l’incompiuta Biblioteca universale sacro-profana, enciclopedia ordinata alfabeticamente, il cui progetto originario prevedeva 45 volumi. Amico di grandi scienziati contemporanei, come Edmond Halley e Giovanni Domenico Cassini, Coronelli partecipa con vivacità al dibattito scientifico attorno alle scoperte di Galileo, Keplero e Newton.

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