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Dietro l’elmo di Clorinda

Sguardi sulla ‘vergine guerriera’ nella tradizione iconografica
della Gerusalemme Liberata

Casa Suardi, 4 dicembre 2024 – 28 febbraio 2025

Viene inaugurata mercoledì 4 dicembre 2024, al termine della tradizionale Giornata Tassiana, la nuova mostra realizzata dal Centro di Studi tassiani in Casa Suardi, dal titolo Dietro l’elmo di Clorinda. Sguardi sulla ‘vergine guerriera’ nella tradizione iconografica della Gerusalemme Liberata, curata da Lorenzo Mascheretti e Alice Spinelli.

L’ingresso alla Giornata, che può essere seguita anche in modalità telematica, oltre che in presenza in Sala tassiana, è libero fino ad esaurimento posti. La mostra rimarrà allestita fino al 28 febbraio 2025 e potrà essere visitata durante gli orari di apertura di Casa Suardi.

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Il violoncellista Alfredo Piatti nella temperie musicale dell’Ottocento

L’interprete, il compositore, il collezionista

Casa Suardi, 8 – 23 novembre 2024

Venerdì 8 novembre 2024, alle ore 18, presso la sede Casa Suardi, viene inaugurata la mostra Il violoncellista Alfredo Piatti nella temperie musicale dell’Ottocento: l’interprete, il compositore, il collezionista, allestita con materiale documentario conservato presso le biblioteche Gaetano Donizetti e Angelo Mai.
L’inaugurazione sarà accompagnata da musiche dello stesso Piatti, di Offenbach e di Reger eseguite dal vivo. Il 22 novembre, per la chiusura della mostra, presso il Salone Furietti della Biblioteca, alle ore 18, verrà proposto un concerto di musiche violoncellistiche originali per l’insolita formazione contrabbasso e pianoforte.

Ingresso libero fino a esaurimento della capienza per i due eventi. La mostra è liberamente visitabile durante gli orari di apertura di Casa Suardi.
Sono inoltre offerte visite guidate gratuite, della durata di circa 30 minuti, con prenotazione obbligatoria da fissare entro le ore 16 della giornata lavorativa precedente, con il seguente calendario:

  • Lunedì 11, ore 10
  • Martedì 12, ore 16
  • Mercoledì 13, ore 17
  • Giovedì 14, ore 13 e ore 14 (due visite)
  • Venerdì 15, ore 9
  • Sabato 16, ore 11
  • Lunedì 18, ore 12
  • Martedì 19, ore 15
  • Mercoledì 20, ore 16

Per prenotare la visita scrivere a info@bibliotecamai.org o telefonare al numero 035-399430 indicando nome, cognome, numero di telefono, giorno e ora prescelti.

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A colpi di satira

Il colonialismo italiano tra irrisione e sostegno

Casa Suardi, 26 settembre – 31 ottobre 2024

Prende avvio giovedì 26 settembre la mostra A colpi di satira. Il colonialismo italiano tra irrisione e sostegno, realizzata con materiali provenienti dal Fondo Paolo Moretti per la satira politica della Biblioteca e dal Museo delle storie di Bergamo.

Curata da Paolo Moretti, impreziosita da “oggetti-trofeo” portati in Italia dai soldati italiani e da un interessante album fotografico sui luoghi colonizzati – materiali gentilmente prestati dal Museo delle storie – la mostra presenta tavole satiriche pubblicate sulle riviste conservate nel Fondo, che commentano episodi dell’avventura coloniale in epoca liberale con protagonisti Depretis, Crispi e Giolitti e in epoca fascista durante la guerra d’Etiopia, senza dimenticare una vicenda poco conosciuta ma interessante come il tentativo italiano di partecipare alla spartizione di lembi del territorio cinese effettuato dal governo Pelloux proprio alla fine dell’800.

La satira politica, talvolta sottovalutata e superficialmente considerata arte minore, è una singolare e non banale chiave interpretativa di periodi storici che possono essere per il suo tramite investigati nella loro complessità senza valutazioni superficiali. Possiamo ammirare la qualità grafica di alcuni disegnatori e l’efficacia espressiva di altri, apprezzare il carattere documentario delle vignette e, soprattutto, assaporare il gusto dell’epoca.

Ingresso libero durante gli orari di apertura di Casa Suardi.

L’inaugurazione è preceduta in Salone Furietti, alle ore 17 del 26 settembre, dalla presentazione del libro Quando l’Italia aveva le colonie di Maria Laura Cornelli e Daniela Rosa.

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Porte aperte in Casa Suardi

In occasione delle celebrazioni per la Festa del Patrono di Bergamo, Sant’Alessandro, nell’ambito delle iniziative organizzate dall’Amministrazione comunale, da lunedì 26 agosto 2024 prende avvio la mostra Porte aperte in Casa Suardi, con lo scopo di presentare al pubblico una parte della documentazione inerente l’utilizzo del complesso di Casa Suardi, tratta dall’Archivio storico del Comune di Bergamo e dalle raccolte iconografiche della Biblioteca.

Lunedì 26, dalle 9.00 alle 17.30 la sede di Casa Suardi resterà quindi eccezionalmente aperta per consentire, non solo la visita della mostra, ma anche l’accesso ai locali normalmente chiusi al pubblico, che conservano la documentazione dell’Archivio storico del Comune e che, in passato, ospitarono gli uffici del «Giudice alla Ragione» (il Tribunale civile) e del «Giudice al Maleficio» (il Tribunale penale), in omaggio al tema delle celebrazioni di quest’anno, “La Giustizia”.

Ingresso libero, senza prenotazione. La mostra rimarrà visitabile fino al 21 settembre durante gli orari di apertura della sede.

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Alla ricerca delle legature storiche sopite

Secoli XV-XVI: legature bergamasche

Atrio scamozziano, 9 aprile – 15 maggio 2024

Prende avvio martedì 9 aprile 2024 la mostra Alla ricerca delle legature storiche sopite. Secoli XV-XVI: legature bergamasche, curata da Federico Macchi – massimo esperto di legature storiche – e allestita nelle due sedi espositive della Biblioteca, l’Atrio scamozziano e Casa Suardi.

Nata per la necessità di proteggere il contenuto del libro da agenti esterni (le eccessive temperatura e umidità, le muffe, gli insetti, i topi) ed assicurarne la conservazione, la legatura intesa come serie complessa di operazioni che comprendono la cucitura del blocco di fascicoli, la relativa copertura e l’eventuale decorazione, si è andata trasformando nel corso dei secoli per dare lustro ai libri stessi, seguendo via via mode e stili.

L’esposizione attinge all’ingente patrimonio librario e archivistico conservato in Angelo Mai e documenta, esemplificandole, le diverse e particolari soluzioni che nei secoli XV e XVI sono state adottate per soddisfare le necessità conservative, strutturali e di decoro di manoscritti, testi a stampa e documenti d’archivio.

Inaugurazione martedì 9 aprile 2024, alle ore 17.30, alla presenza delle Autorità cittadine e del curatore, che accompagnerà i convenuti alla scoperta del sorprendente e rivelatore mondo delle legature con una visita guidata.

Nel solco della virtuosa tradizione avviata in occasione dell’anno di Bergamo e Brescia Capitale Italiana della Cultura, la mostra si svolge in parallelo con analoga iniziativa presso la Biblioteca Queriniana, che espone dal 13 aprile al 15 maggio legature italiane del secolo XV.

Ingresso libero durante gli orari di apertura delle sedi.

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La caricatura all’opera

Satira e melodramma nel Risorgimento

10 novembre 2023 – 25 febbraio 2024
Atrio scamozziano

Dalla storia all’attualità: la caricatura all’opera

Chi ha già visitato la mostra Tutta in voi la luce mia all’Accademia Carrara, lo avrà percepito con chiarezza. La rievocazione del passato messa in scena dalla pittura di storia è in perfetta sintonia con il melodramma. La caricatura, invece, sembra andare in direzione opposta. Non rappresenta il passato ma il presente. Non si ispira alla storia ma all’attualità più palpitante. Eppure, negli anni caldi dell’Italia risorgimentale non mancano intrecci imprevisti tra opera lirica e caricatura. Questa mostra vuole documentarne alcuni, nella convinzione che la satira visiva consenta un punto di vista non scontato sul processo di affermazione del melodramma nella cultura risorgimentale. Trattata con sospetto e relegata alla dimensione privata negli anni della Restaurazione, la caricatura si afferma in Italia soltanto nel 1848. Attraverso il nuovo medium del giornale satirico illustrato, essa diventa una delle forme di comunicazione più popolari e tipiche dell’Ottocento.
Il percorso espositivo prende avvio dalle caricature teatrali realizzate nella Francia della Monarchia di Luglio, fondamentale punto di riferimento per i caricaturisti italiani, per poi focalizzarsi sull’Italia risorgimentale. Accanto a una selezione di disegni originali, sono esposte soprattutto le immagini stampate sui giornali satirici, in gran parte provenienti dal fondo di Paolo Moretti, di recente donato alla Biblioteca Mai. Due sono i filoni principali della mostra. Il primo documenta il crescente ruolo rivestito dal melodramma nella storia della caricatura politica. Avviato sin dal 1848 con l’uso disinvolto e attualizzante dei versi dei librettisti come didascalie per immagini satiriche, il riferimento alle opere liriche più note consente ai caricaturisti di attingere a un potente patrimonio, condiviso con un pubblico sempre più vasto. Il secondo riguarda la documentazione visiva del mondo operistico attraverso uno specifico genere di umorismo grafico: la caricatura teatrale che, dalla metà degli anni Cinquanta, rinnova in senso balzachiano la tradizione di Anton Maria Zanetti e Pier Leone Ghezzi. È in questa fase che emergono alcuni caricaturisti specializzati nel genere teatrale: Teja, Delfico, Parera, sono i protagonisti della mostra, insieme a un’indiscreta folla di “spettatori parlanti” che, come in un rumoroso teatro ottocentesco, popolano il percorso espositivo. Tra questi ultimi, anche il vecchio Hayez, il più grande pittore di storia dell’Ottocento italiano, ritratto in caricatura da Parera, a segnare una continuità tra questa piccola mostra e la grande esposizione della Carrara.

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Marino e l’Adone alla Mai

400 anni tra metamorfosi e meraviglia

A distanza di quattro secoli dalla pubblicazione, l’Adone continua a essere una fonte di incanto per la sua ricchezza e per lo stile peculiare del suo autore. Questa mostra, nata in accompagnamento alla giornata dedicata al poema dall’Ateneo di Scienze Lettere e Arti e dall’Università degli studi di Bergamo, intende indagare la ricezione di Marino e la fortuna dell’Adone nei fondi della Biblioteca Angelo Mai attraverso i libri posseduti da personaggi di spicco della comunità locale e l’illustrazione del vasto patrimonio testuale e iconografico che fa da sfondo al poema più lungo della nostra letteratura.

La mostra è divisa in tre sezioni: una panoramica sulle opere di Marino, una sezione di approfondimento sull’Adone e una ricostruzione della polemica seicentesca sul poema.

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B3 Bernardo Buontalenti Bergamo

Sala tassiana

1 – 15 dicembre 2023
December 1st – 15th 2023

inaugurazione venerdì 1 dicembre, ore 12

Acquistato dalla Direzione Generale Archivi dell’allora Ministero per i Beni e le Attività Cultura nel 2018, il Libro di Meccanica ed Ornato è una straordinaria testimonianza della poliedrica cultura scenografica e architettonica del suo tempo.

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Nello specchio di Armida

Il canto XVI della Gerusalemme Liberata
e la sua fortuna iconografica

11 ottobre – 4 novembre 2023
Atrio scamozziano

Maliziosa, infida, calcolatrice, ma anche disperatamente fragile di fronte alla forza travolgente dei sentimenti autentici; irresistibile femme fatale e vittima indifesa dei suoi stessi inganni; appassionata e vendicativa, orgogliosa e implorante, narcisista e battagliera: Armida, bellissima principessa saracena pronta a trasformarsi, per amore del suo nemico, in devota “ancilla” cristiana, è una delle figure più ambigue e sfuggenti che il tormentato genio di Torquato Tasso abbia regalato alla storia della letteratura.
È soprattutto nel canto XVI della Gerusalemme liberata che la maga pagana monopolizza il palcoscenico da assoluta primadonna, sfoderando una straordinaria gamma di sfumature psicologiche e registri espressivi: se inizialmente la vediamo trionfare sul campione cristiano Rinaldo, ridotto a suo adorante cicisbeo in un paradisiaco giardino delle delizie, quando l’eroe fugge dalle Isole Fortunate per tornare ai suoi doveri di crociato mostra tutta la vulnerabilità e la furia dell’amante abbandonata, riunendo in sé le più potenti suggestioni di illustri protagoniste del mito antico, dell’epica classica e del romanzo cavalleresco, da Arianna a Didone, da Alcina ad Olimpia.
Sulla base in primis delle edizioni illustrate della Liberata che la Biblioteca Civica Angelo Mai custodisce nella sua ricchissima Raccolta Tassiana, la mostra intende accompagnarci in questo caleidoscopico labirinto di specchi in cui si rifrangono i mille volti di Armida: pronta a catturare anche noi lettori, a distanza di secoli, con l’incantesimo del suo immortale fascino.

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Che tipi a Bergamo e Brescia!

I più antichi libri a stampa testimoni di una rivoluzione

Atrio scamozziano
30 giugno – 7 ottobre 2023

Ingresso libero durante gli orari di apertura della Biblioteca

Inaugurazione venerdì 30 giugno ore 18.00

Visite guidate giovedì 31 agosto, 7, 14, 21, 28 settembre, 5 ottobre, ore 16.30-17.30

In questo anno 2023 di Bergamo-Brescia Capitale italiana della cultura, le principali biblioteche di conservazione delle due città, la Biblioteca Angelo Mai e la Biblioteca Queriniana, nate entrambe nel Settecento, propongono al visitatore un duplice itinerario nel mondo dei libri del secondo Quattrocento, alle origini della stampa a caratteri mobili, indubbiamente uno dei periodi più vivaci per la storia del libro e delle biblioteche.
La Biblioteca Angelo Mai, ricca di un patrimonio di 1700 incunaboli – così sono chiamati i libri pubblicati nel XV secolo – intende qui valorizzare questa cospicua eredità, acquisita grazie alle antiche soppressioni di conventi e monasteri locali, ma anche a trasferimenti istituzionali, donazioni, acquisti oculati.
Si vuole mettere in luce la ricca circolazione di libri a stampa avvenuta a quell’epoca nel territorio bergamasco, che vede fra i principali protagonisti l’erudito Giacomo Filippo Foresti, un frate agostiniano che pubblicò importanti monografie e fu attivissimo nella compravendita di libri dando così slancio alla biblioteca del Convento di S. Agostino, all’epoca una delle più ricche in città.
Attraverso questo percorso il visitatore è invitato a esplorare le tecniche di produzione del libro antico: l’utilizzo dei caratteri mobili e del torchio, la stampa e la fascicolazione dei fogli, la realizzazione della decorazione e il confezionamento della legatura, fino a comprendere cosa significhi leggere, scrivere, fare cultura con la nuova rivoluzionaria arte tipografica che lo stesso Foresti non esitò a definire «non humana ma più presto divina et da Dio mandata».

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