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Muoversi in sicurezza sulle Alpi
fra Ottocento e primo Novecento

MOSTRA PER I 150 ANNI DELLA SEZIONE BERGAMASCA DEL CAI
20 marzo – 11 aprile 2023

Dal 20 marzo all’11 aprile 2023 l’Atrio scamozziano della Biblioteca ospita la mostra Quando le montagne conquistarono gli uomini. Muoversi in sicurezza sulle Alpi fra Ottocento e primo Novecento, organizzata in collaborazione con il Club Alpino Italiano – Sezione di Bergamo per commemorare i 150 anni della fondazione.

Presentazione

A distanza di dieci anni dalla partecipazione della Biblioteca Angelo Mai alla mostra diffusa per i 150 anni dalla nascita del Club Alpino Italiano, si ripropone un’occasione per esporre libri e documenti legati al mondo della montagna, in concomitanza con i 150 anni della sezione bergamasca del CAI. Ecco la felice proposta di materiali che provengono sia dal patrimonio della Biblioteca Civica sia da quello della Biblioteca del CAI-Bergamo. Il titolo prescelto, Quando le montagne conquistarono gli uomini. Muoversi in sicurezza sulle Alpi fra Ottocento e primo Novecento, vuole ribaltare l’idea, comunemente accettata, dell’uomo che conquista, con le sue sole forze, vette sempre più alte e impegnative. Si vuole invece sottolineare come siano in realtà le montagne ad aver conquistato gli uomini, con il loro fascino, con le sfide che esse ci mettono davanti, con i limiti e i rischi che ci impongono di accettare. Questa prospettiva si è resa particolarmente evidente soprattutto a partire dall’Ottocento, da quando cioè la montagna è stata vissuta e affrontata non solo per necessità, ma anche per svago, per sport o come banco di prova per sfidare i propri limiti. Fin dai tempi più antichi gli uomini hanno percorso le montagne attraversando i valichi: si trattava di trasportatori, commercianti, studenti, studiosi, pellegrini, viaggiatori benestanti. Già nei secoli passati ci si preoccupava della sicurezza sia dei viaggiatori sia delle merci trasportate. E’ solo però a partire dall’Ottocento che il tema della sicurezza in montagna, e del soccorso alle persone in caso di necessità, si traduce in ‘scienza’ in conseguenza del progresso tecnologico e della medicina. In un’epoca di ormai piena espansione della produzione industriale del libro a stampa, ecco che troviamo pubblicazioni sia per gli specialisti sia, e soprattutto, per escursionisti, alpinisti e amanti della montagna in genere. Si tratta spesso di edizioni economiche, ma anche riccamente illustrate, grazie all’ampio utilizzo della litografia, della cromolitografia e della fotografia.

Oscar Bernhard medico samaritano (1861-1939).
«Famoso – incompreso – dimenticato»

Ingrato destino per un uomo che dedicò tutto sé stesso agli altri, impegnandosi innanzitutto come medico in aiuto dei malati. Figlio di un farmacista, si applicò nella ricerca medica, pervenendo alla cura della tubercolosi ossea, rivoluzionandola con il metodo dell’elioterapia che gli valse sei candidature al premio Nobel. A Samedan, sua cittadina natale, istituì il primo ospedale, ove fondò anche la Sezione dei Samaritani, divenendo poi quello che la Croce Rossa Svizzera considera il «fondatore del soccorso in montagna». Prodigandosi in generosissime azioni di filantropia e di mecenatismo, tanto che a lui si deve l’iniziativa di fondare il Museo di St. Moritz intitolato al pittore Giovanni Segantini ed al quale donò diciannove opere, fu anche collezionista esperto di monete antiche, guida alpina e presidente del Club Alpino Sezione del Bernina: un’esperienza da cui scaturì il progetto di affrontare con sistematicità professionale l’ormai più che incombente serie di problemi causati dai sempre più numerosi incidenti intervenuti in montagna.
Oscar Bernhard nel 1891 diede vita, all’interno del Club Alpino Svizzero, ad una serie di corsi dedicati alle «prime prestazioni di soccorso in caso di ferite e manifestazioni improvvise di malattie in montagna» e a questo scopo realizzò 55 tavole comprensive di 173 disegni, corredati di istruzioni chiare e precise, a cui seguì, nel maggio 1896, un manuale tascabile con un testo esplicativo tradotto anche in francese, inglese e italiano.
Le litografie qui esposte vennero regalate nel 1895 all’allora presidente del Club Alpino Italiano di Bergamo, Antonio Curò, il quale le esibì nel corso del XXVII° Congresso nazionale, dove venne affrontata (ed approvata), come primo Ordine del Giorno, la sua proposta dal titolo Sull’istruzione delle guide alpine pei casi di disgrazia in montagna. Fu un passo significativo per conciliare la passione degli uomini con i pericoli della montagna.

A cura di Marcello Eynard e Massenzio Salinas

Comune di Bergamo
Giorgio Gori, Sindaco
Nadia Ghisalberti, Assessore alla Cultura
Elena Pasini, Dirigente Direzione Cultura, BGBS23, Sport, Eventi, Partecipazione e Commercio
Maria Elisabetta Manca, Responsabile Biblioteca Civica Angelo Mai e Archivi storici

Club Alpino Italiano – Sez. Begamo
Paolo Valoti, Presidente

Si ringraziano
Luca Guaschetti
Giuseppe Malfitano
Giuseppe Redolfi