biblioteca_mai Nessun commento

A cavallo del secchio

Fantasie e opere di Italo Clavino
tra i libri della Biblioteca Angelo Mai

Atrio scamozziano
28 aprile – 25 giugno 2023

In occasione del centenario della nascita di Italo Calvino la Biblioteca Angelo Mai offre un percorso e un confronto con il patrimonio librario legato a una figura centrale della storia letteraria e culturale italiana del Novecento. Le opere esposte riflettono coerenze e discontinuità dell’acquisizione di romanzi e racconti, filtrati nelle case di tanti italiani sin dai tempi della scuola, e diventano l’occasione per comprendere, in controluce, le dinamiche di collezione e fruizione adottate nel secondo Novecento quando a Bergamo si avvia il Sistema polarizzato della pubblica lettura e la Biblioteca Civica affronta il delicato passaggio identitario per diverse e nuove politiche degli acquisti.

L’esposizione propone solo un saggio di una vastissima produzione, che spazia tra generi e forme, comunicando con la cultura corrente e con l’opera narrativa di più generazioni, a fianco delle quali Calvino attraversa quaranta anni di vita intellettuale, dedicando a tanti progetti editoriali un tempo non inferiore a quello concesso alla propria opera. Nella pluralità di voci si cerca – anche mediante i testi che intervallano il percorso – di far risuonare la varietà di interessi di un autore che ha ridiscusso giorno per giorno strategie e missione del mestiere di scrittore, in equilibrio scostante tra realismo e fantasia, tra cronaca e fiaba: a cavallo del secchio, dunque, come il protagonista di un racconto di Kafka con il quale Calvino chiude una celebre lezione all’insegna della leggerezza.

Read more

biblioteca_mai Nessun commento

IO, MEDEA

Dal 16 marzo al 4 giugno 2023, per la mostra diffusa IO, MEDEA. La leggenda bianca del Rinascimento lombardo, in Sala Tassiana è esposto il codice quattrocentesco Commentariorum liber de vita et gestis invictissimi bello principis Bartholomeo Colei, per Antonium Cornazzanum ad clarissimam Bergomensem Republicam, da sempre conservato in Biblioteca alla segnatura Cassaforte 2 4.

Il testo è la fonte più autorevole sulla vita di Bartolomeo Colleoni (Solza, 1395 – Malpaga, 1475), dal 1445 capitano generale della Repubblica di Venezia. Antonio Cornazzano (Piacenza 1430 ca. – Ferrara 1484) raccolse le informazioni direttamente da Colleoni nel castello di Malpaga, dove soggiornò tra il 1473 e il marzo 1474; e completò la composizione in prosa latina con le vicende della vita e l’illustrazione delle virtù di Colleoni, poco dopo la morte del Capitano avvenuta nel novembre del 1475 (alla quale non fu presente e che non compare nella Vita).

Il contenuto e la confezione materiale del libro, concepiti unitariamente, confermano il carattere celebrativo e commemorativo e il legame tra la Città e Bartolomeo Colleoni.

Il prezioso codice appartiene al Comune di Bergamo dal XV secolo. La scrittura umanistica rotonda calligrafica, disposta a piena pagina con ampi margini su pergamena di ottima qualità, è in argento; i titoli sono in oro a foglia; le note marginali sono in argento e i notabilia in oro in polvere.
La sontuosa legatura originale, in seta rossa con ricami a rilievo in filo d’oro e d’argento, reca al centro dei piatti lo stemma della Città di Bergamo in smalto, entro sole raggiato, con l’iscrizione «Sola nobilitas est virtus»; agli angoli le scritte «Forteza, temperanza, iusticia, prudentia», le virtù cardinali proprie del buon governo. I fermagli in argento dorato a teste di leone simboleggiano la protezione del codice; il taglio in oro ha tracce di bulinatura.

A f. 7v la miniatura a piena pagina di Bartolomeo Colleoni ritratto su un cavallo impennato e con gli attributi del comando: la berretta rossa, il bastone e la corazza. La figura e il paesaggio con rocce, colline, fiumi e una citta in lontananza (Venezia?) sono incorniciate da un arco in forme rinascimentali, con capitelli in oro alla cui sommità arde un braciere d’argento con il fuoco. Un festone attraversa l’arco: un putto alato suona la tuba in corrispondenza con la testa di Colleoni. Il volto di Colleoni è un ritratto di profilo, all’antica, in segno di nobilitazione, fortemente realistico nel descrivere rughe e segni dell’età, forse ripreso dall’affresco ora nel Luogo Pio di Città Alta datato al 1470-1475, proveniente dalla sagrestia vecchia dell’Incoronata di Martinengo.
Sul foglio 8r iniziale M (su 5 righe), in oro a foglio e tempera come il fregio con motivi vegetali o floreali stilizzati che circonda nel margine inferiore lo stemma Colleoni, con teste di leone (lo stesso apposto sulla tomba di Medea).
La decorazione alla ferrarese vicina al modello della Bibbia di Borso d’Este è attribuita a Giovan Pietro Birago, miniatore lombardo attivo per gli Sforza a Milano, che firma anche tre dei diciotto Corali del Duomo Vecchio di Brescia.

L’ingresso è libero durante gli orari di apertura della Biblioteca. Il codice può essere sfogliato in formato digitale sul portale della Biblioteca Digitale Lombarda.

biblioteca_mai Nessun commento

Curiosar nel Novecento

Cucina e convivialità tra pentole, utensili, menù e ricette

15 – 22 aprile 2023

Dal 15 al 22 aprile l’Atrio scamozziano della Biblioteca ospita la mostra Curiosar nel Novecento. Cucina e convivialità tra pentole, utensili, menù e ricette, proposta dalla Delegazione di Bergamo dell’Accademia Italiana della Cucina in occasione del Settantesimo anniversario della fondazione e curata da Annamaria Bisutti, Maria Elisabetta Manca e Clelia Chiarolini, in collaborazione con l’Associazione Amici della Biblioteca Angelo Mai e il Museo della Pentola Baldassare Agnelli. In esposizione stampe, litografie, affiche, menu, libri, riviste e altro.

Inaugurazione venerdì 14, ore 17.30. Ingresso libero durante gli orari di apertura della Biblioteca. Scarica la cartolina.

biblioteca_mai Nessun commento

Quando le montagne conquistarono gli uomini

Muoversi in sicurezza sulle Alpi
fra Ottocento e primo Novecento

MOSTRA PER I 150 ANNI DELLA SEZIONE BERGAMASCA DEL CAI
20 marzo – 11 aprile 2023

Dal 20 marzo all’11 aprile 2023 l’Atrio scamozziano della Biblioteca ospita la mostra Quando le montagne conquistarono gli uomini. Muoversi in sicurezza sulle Alpi fra Ottocento e primo Novecento, organizzata in collaborazione con il Club Alpino Italiano – Sezione di Bergamo per commemorare i 150 anni della fondazione.

Presentazione

A distanza di dieci anni dalla partecipazione della Biblioteca Angelo Mai alla mostra diffusa per i 150 anni dalla nascita del Club Alpino Italiano, si ripropone un’occasione per esporre libri e documenti legati al mondo della montagna, in concomitanza con i 150 anni della sezione bergamasca del CAI. Ecco la felice proposta di materiali che provengono sia dal patrimonio della Biblioteca Civica sia da quello della Biblioteca del CAI-Bergamo. Il titolo prescelto, Quando le montagne conquistarono gli uomini. Muoversi in sicurezza sulle Alpi fra Ottocento e primo Novecento, vuole ribaltare l’idea, comunemente accettata, dell’uomo che conquista, con le sue sole forze, vette sempre più alte e impegnative. Si vuole invece sottolineare come siano in realtà le montagne ad aver conquistato gli uomini, con il loro fascino, con le sfide che esse ci mettono davanti, con i limiti e i rischi che ci impongono di accettare. Questa prospettiva si è resa particolarmente evidente soprattutto a partire dall’Ottocento, da quando cioè la montagna è stata vissuta e affrontata non solo per necessità, ma anche per svago, per sport o come banco di prova per sfidare i propri limiti. Fin dai tempi più antichi gli uomini hanno percorso le montagne attraversando i valichi: si trattava di trasportatori, commercianti, studenti, studiosi, pellegrini, viaggiatori benestanti. Già nei secoli passati ci si preoccupava della sicurezza sia dei viaggiatori sia delle merci trasportate. E’ solo però a partire dall’Ottocento che il tema della sicurezza in montagna, e del soccorso alle persone in caso di necessità, si traduce in ‘scienza’ in conseguenza del progresso tecnologico e della medicina. In un’epoca di ormai piena espansione della produzione industriale del libro a stampa, ecco che troviamo pubblicazioni sia per gli specialisti sia, e soprattutto, per escursionisti, alpinisti e amanti della montagna in genere. Si tratta spesso di edizioni economiche, ma anche riccamente illustrate, grazie all’ampio utilizzo della litografia, della cromolitografia e della fotografia.

Oscar Bernhard medico samaritano (1861-1939).
«Famoso – incompreso – dimenticato»

Ingrato destino per un uomo che dedicò tutto sé stesso agli altri, impegnandosi innanzitutto come medico in aiuto dei malati. Figlio di un farmacista, si applicò nella ricerca medica, pervenendo alla cura della tubercolosi ossea, rivoluzionandola con il metodo dell’elioterapia che gli valse sei candidature al premio Nobel. A Samedan, sua cittadina natale, istituì il primo ospedale, ove fondò anche la Sezione dei Samaritani, divenendo poi quello che la Croce Rossa Svizzera considera il «fondatore del soccorso in montagna». Prodigandosi in generosissime azioni di filantropia e di mecenatismo, tanto che a lui si deve l’iniziativa di fondare il Museo di St. Moritz intitolato al pittore Giovanni Segantini ed al quale donò diciannove opere, fu anche collezionista esperto di monete antiche, guida alpina e presidente del Club Alpino Sezione del Bernina: un’esperienza da cui scaturì il progetto di affrontare con sistematicità professionale l’ormai più che incombente serie di problemi causati dai sempre più numerosi incidenti intervenuti in montagna.
Oscar Bernhard nel 1891 diede vita, all’interno del Club Alpino Svizzero, ad una serie di corsi dedicati alle «prime prestazioni di soccorso in caso di ferite e manifestazioni improvvise di malattie in montagna» e a questo scopo realizzò 55 tavole comprensive di 173 disegni, corredati di istruzioni chiare e precise, a cui seguì, nel maggio 1896, un manuale tascabile con un testo esplicativo tradotto anche in francese, inglese e italiano.
Le litografie qui esposte vennero regalate nel 1895 all’allora presidente del Club Alpino Italiano di Bergamo, Antonio Curò, il quale le esibì nel corso del XXVII° Congresso nazionale, dove venne affrontata (ed approvata), come primo Ordine del Giorno, la sua proposta dal titolo Sull’istruzione delle guide alpine pei casi di disgrazia in montagna. Fu un passo significativo per conciliare la passione degli uomini con i pericoli della montagna.

A cura di Marcello Eynard e Massenzio Salinas

Comune di Bergamo
Giorgio Gori, Sindaco
Nadia Ghisalberti, Assessore alla Cultura
Elena Pasini, Dirigente Direzione Cultura, BGBS23, Sport, Eventi, Partecipazione e Commercio
Maria Elisabetta Manca, Responsabile Biblioteca Civica Angelo Mai e Archivi storici

Club Alpino Italiano – Sez. Begamo
Paolo Valoti, Presidente

Si ringraziano
Luca Guaschetti
Giuseppe Malfitano
Giuseppe Redolfi

gestione_mai Nessun commento

Vita di scuola

Documenti e immagini sulla scuola a Bergamo dalla fine dell’Ottocento agli anni Cinquanta.

Istituto bergamasco per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea
Biblioteca Civica “Angelo Mai”

in collaborazione con Assessorato alla Cultura, Spettacolo e Turismo
del Comune di Bergamo

Bergamo, Atrio della Biblioteca Civica “Angelo Mai”, piazza Vecchia 15
25 novembre – 31 dicembre 2003

Read more