Il canto XVI della Gerusalemme Liberata
e la sua fortuna iconografica
11 ottobre – 4 novembre 2023
Atrio scamozziano
Maliziosa, infida, calcolatrice, ma anche disperatamente fragile di fronte alla forza travolgente dei sentimenti autentici; irresistibile femme fatale e vittima indifesa dei suoi stessi inganni; appassionata e vendicativa, orgogliosa e implorante, narcisista e battagliera: Armida, bellissima principessa saracena pronta a trasformarsi, per amore del suo nemico, in devota “ancilla” cristiana, è una delle figure più ambigue e sfuggenti che il tormentato genio di Torquato Tasso abbia regalato alla storia della letteratura.
È soprattutto nel canto XVI della Gerusalemme liberata che la maga pagana monopolizza il palcoscenico da assoluta primadonna, sfoderando una straordinaria gamma di sfumature psicologiche e registri espressivi: se inizialmente la vediamo trionfare sul campione cristiano Rinaldo, ridotto a suo adorante cicisbeo in un paradisiaco giardino delle delizie, quando l’eroe fugge dalle Isole Fortunate per tornare ai suoi doveri di crociato mostra tutta la vulnerabilità e la furia dell’amante abbandonata, riunendo in sé le più potenti suggestioni di illustri protagoniste del mito antico, dell’epica classica e del romanzo cavalleresco, da Arianna a Didone, da Alcina ad Olimpia.
Sulla base in primis delle edizioni illustrate della Liberata che la Biblioteca Civica Angelo Mai custodisce nella sua ricchissima Raccolta Tassiana, la mostra intende accompagnarci in questo caleidoscopico labirinto di specchi in cui si rifrangono i mille volti di Armida: pronta a catturare anche noi lettori, a distanza di secoli, con l’incantesimo del suo immortale fascino.