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Sabato 25 settembre 2021 ha preso il via una nuova, importante esposizione nell’Atrio scamozziano della Biblioteca, dal titolo L’Assiette au beurre. L’immagine satirica della Belle Époque

Promossa dalla Biblioteca Civica Angelo Mai e dal Fondo Paolo Moretti per la satira politica, con la collaborazione dell’Associazione Amici della Biblioteca Civica Angelo Mai, la mostra, curata da Paolo Moretti, è visitabile fino al 10 gennaio 2022 durante gli orari di apertura della Biblioteca e sarà oggetto di ripetute visite guidate, organizzate in diversi momenti e occasioni, a partire fin da domenica 26 settembre, giorno di ripartenza dell’iniziativa #maididomenica.

Per approfondimenti sui contenuti della mostra, segui sul canale YouTube della Biblioteca le conversazione di Paolo Moretti con la direttrice della Biblioteca, Maria Elisabetta Manca, con Carlo Salvioni e con Massimo Castellozzi, parte prima e seconda.

L’Assiette au Beurre

Con la mostra L’Assiette au Beurre: l’immagine satirica della Belle Époque si conferma il rapporto di collaborazione tra il Fondo Paolo Moretti per la satira politica e la Biblioteca Civica Angelo Mai avviato felicemente nel 2018 con la fortunata esposizione antologica Arte per ridere. La caricatura italiana dal Cinquecento ai tempi nostri.

La rivista francese L’Assiette au Beurre, settimanale pubblicato a Parigi dal 1901 al 1912, costituisce un unicum nel panorama della stampa satirica contemporanea sia per l’impostazione grafica, con il ribaltamento del rapporto tra parola e immagine a favore di quest’ultima, sia per l’approccio monografico tematico scelto per ogni fascicolo.
Del tutto peculiari anche le scelte editoriali: sin dagli esordi, vengono affiancate alle uscite settimanali tirature speciali e limitate su carta di qualità e raccolte mensili chiuse in eleganti legature destinate alla conservazione. Le illustrazioni a piena pagina, di indiscusso valore artistico, sono corredate da testi ridotti quasi a didascalia e sono affidate ai più apprezzati disegnatori e artisti presenti a Parigi nella prima decade del Novecento; l’applicazione delle innovazioni tecnologiche per la stampa e l’impaginazione modernissima, quasi cinematografica, favoriscono la creazione di fascicoli di gran qualità e determinano il successo del periodico che arriva a tirature tra i 25.000 e i 40.000 esemplari.

Il tratto contenutistico dominante dell’Assiette è senza dubbio quello dell’impegno volto a fustigare spietatamente le contraddizioni della Belle Époque sia sul fronte politico sia su quello sociale: alla celebre ‘Paris Lumière’ viene contrapposta la ‘Paris la nuit’. Il carattere a tratti anarchico della rivista, ferocissima nella critica alle gerarchie militari, politiche ed economiche, ai vizi della borghesia, al degrado dei costumi sociali, con immagini talvolta tanto esplicite da risultare violente, anche se di fattura altissima, convive con l’interesse verso temi ‘leggeri’ e di costume che restituiscono un mondo, un’epoca e il clima culturale della città che più di ogni altra, all’inizio del diciannovesimo secolo, rappresenta la modernità e accoglie le più vivaci personalità artistiche europee.

L’arte legata alla satira politica

L’Assiette au Beurre, rivista satirica illustrata, nasce il 4 aprile 1901 e muore il 15 ottobre 1912 dopo 593 numeri e 7 fuori serie, quasi sempre di 16 pagine. Il singolo numero è affidato a un unico disegnatore o, nella fase iniziale, a un ristretto gruppo di artisti. Ad eccezione dell’ultima annata, i testi occupano uno spazio estremamente ridotto. Nella collezione completa compaiono circa 9600 disegni che offrono il meglio della produzione artistica satirica della Belle Époque.

L’espressione “Assiette au beurre” è utilizzata alla fine dell’Ottocento per indicare un lucroso guadagno di origine più o meno lecita, ma potrebbe risalire al Medioevo, un’epoca nella quale il burro era riservato ad una élite.
La rivista viene fondata da Samuel Sigismund Schwartz che in una lettera del 30 dicembre 1900 inviata a Anatole France esprime l’intenzione di pubblicare un settimanale illustrato a colori che in modo molto incisivo indagherà le problematiche della vita sociale del tempo.
Appare fondamentale la volontà di dare spazio all’arte legata alla satira politica. Tema generale è la critica sociale proposta ai lettori che rappresentano la borghesia liberale ed intellettuale. Negli anni 1910-11, in presenza di evidenti problemi finanziari, diminuisce la qualità tecnica ed artistica, vengono ridotti i numeri a colori e la scelta dei collaboratori è meno interessante. Dal 1912 i testi diventano corposi e si nota una mancanza di armonia tra gli stessi testi fortemente politicizzati e i disegni spesso anodini.

Disponibile in Biblioteca il Catalogo della mostra.

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