Narrare il patrimonio della Biblioteca Angelo Mai
Secondo l’Unesco Public Library Manifesto (1994), «i servizi della biblioteca pubblica sono erogati con il presupposto di un pari accesso a tutti, senza distinzione di età, etnia, sesso, religione, nazionalità, lingua o stato sociale». Alle biblioteche pubbliche è riconosciuto un ruolo primario nel processo di «community building» in quanto quest’ultimo è «strettamente legato alla sostenibilità sociale».
Da queste convinzioni ha preso avvio nell’ottobre 2021 il progetto della Commissione culturale Mai Nessuno Escluso, volto a favorire un più ampio accesso alla conoscenza del patrimonio della Biblioteca da parte di una porzione sempre più significativa della comunità: i cittadini di origine straniera, di seconda e di prima generazione riconoscendo alla Biblioteca un ruolo cruciale per costruire il senso di appartenenza a Bergamo e alla sua storia. Nata nel clima illuministico del diciottesimo secolo che perseguiva il fine della «pubblica utilità», essa custodisce la più grande e significativa raccolta della tradizione storica e culturale della città di Bergamo e del suo territorio.
Nell’ambito del progetto Mai Nessuno Escluso, che ha portato alla creazione di Questo libro è vivo, un audio-percorso, undici cittadini di origine italiana e straniera (Colombia, Egitto, Iran, Marocco, Perù, Romania, Ucraina, Taiwan) hanno avuto l’opportunità di esplorare da vicino il patrimonio di questa importante istituzione cittadina.
Le immagini della città – mappe, cartografie, disegni, almanacchi, stampe, fotografie, illustrazioni, preziose cinquecentine e miniature – selezionate insieme al personale scientifico della Biblioteca, capaci di restituire nel tempo una immagine della città in via di trasformazione, ma anche la vita dei suoi abitanti, le scelte amministrative e private e, soprattutto, le visioni che di Bergamo si sono succedute nei secoli, sono state alla base del lavoro di narrazione. Ciascun partecipante ha scelto un’opera in particolare e, grazie all’universalità del linguaggio narrativo, l’ha intrecciata al proprio vissuto.
I narratori sono diventati così interpreti del legame tra la Biblioteca Mai e la collettività che se ne prende cura. La narrazione di persone con storie ed età diverse ha posto simbolicamente al centro uno sguardo multidisciplinare e aperto alla diversità consentendo ai partecipanti di vivere la prossimità al luogo non solo come vicinanza fisica, ma anche e soprattutto come legame di senso. Il legame fra patrimonio della biblioteca e Città è stato particolarmente importante per i nuovi cittadini per creare ulteriori legami di senso con il luogo dove vivono.
Il desiderio che ha mosso l’intero progetto è che tutti coloro che ascolteranno le narrazioni possano compiere un’esperienza di allargamento dello sguardo attraverso la ricchezza dei significati emersi da un incontro unico e irripetibile tra le testimonianze custodite nella Biblioteca e la vita dei cittadini. Questo libro è vivo rappresenta a livello nazionale una esperienza unica di narrazione all’interno di una biblioteca e mediante il patrimonio librario e archivistico.
Guarda il video di presentazione del progetto.
Le narrazioni
Arianna Lenzi
Il Salone Furietti
italiano
Claudio Breno
Aerofotografia della città di Bergamo, 1924, Fotografo Bresciani, Ponte San Pietro (BG), Società Anonima Airone
segnatura
italiano
Malika Abed
Torre del Galgario, Fotografia
Raccolta Gaffuri, album 3, 84
italiano
Con il patrocinio e il sostegno di
Comune di Bergamo
con il contributo di
Associazione Amici della Biblioteca Angelo Mai
Fondazione della Comunità Bergamasca
Inner Wheel Club di Bergamo
Ideazione
Commissione Culturale della Biblioteca
Percorso narrativo: Maria Grazia Panigada – Patrimonio di Storie
Cortometraggio: Officina della Comunicazione