E’ finalmente disponibile in Biblioteca il Calendario artistico per il 2021, promosso dall’Associazione Amici della Mai in collaborazione con l’isitituto, con l’intento di offrire al pubblico la visione di parti importanti del patrimonio custodito dalla Biblioteca.
Le immagini selezionate per il 2021 vogliono essere un omaggio alla nostra città, delineando un percorso ideale che, da Città Alta ai Borghi storici, mostra il volto di Bergamo come appariva e fu raffigurato dagli incisori nelle stampe ottocentesche. Le tavole riprodotte provengono parte dalla Raccolta Gaffuri, interamente digitalizzata e visibile sul sito della Biblioteca Digitale Lombarda, parte dalla Raccolta Stampe, prossimamente disponibile sullo stesso sito.
Il calendario è a disposizione per tutti coloro che rinnovano l’iscrizione per il 2021 all’Associazione Amici della Biblioteca, e per chi desidera finanziare l’attività dell’Associazione con un’offerta minima di 5 euro.
Le offerte possono essere devolute anche in occasione della consegna a domicilio dei prestiti, prevista per gli over 65 e per i soggetti fragili dal progetto La Biblioteca a casa tua.
Presentazione del Calendario
La Biblioteca Mai conserva una importante raccolta di stampe. Le origini e le vicende costitutive dei diversi nuclei sono differenti: alcuni sono giunti in Biblioteca già formati, altri sono stati costituiti nel tempo per successive aggregazioni di insiemi compositi o per estrazioni di materiali grafici omogenei dalle sedi di provenienza a seguito delle campagne di ordinamento e catalogazione.
Il calendario 2021 vuole essere un omaggio alla nostra città, così duramente provata dagli eventi legati all’emergenza Covid-19: le immagini selezionate provengono dalla Raccolta Gaffuri, – insieme composito e variegato di materiali iconografici collezionati da Paolo Gaffuri – e dalla Raccolta Stampe, costituita in Biblioteca civica sin dal 1980 con incisioni che abbracciano un arco temporale che parte dal XVI secolo per giungere sino ai nostri giorni.
Le tavole riprodotte, spesso molto note e oggetto del collezionismo locale, delineano un percorso ideale che, da Città Alta ai Borghi storici, mostra il volto di Bergamo come appariva e fu raffigurato dagli incisori dell’Ottocento.
E’ questo il secolo nel quale la produzione di immagini a stampa conosce una grande fortuna, grazie all’utilizzo della litografia, metodo di incisione che garantiva una produzione più rapida ed ampia rispetto alla calcografia e alla xilografia e una efficace resa dei valori cromatici e espressivi attraverso l’esecuzione diretta sulla pietra, e al rinnovato interesse degli artisti per la tecnica dell’acquaforte. Le riproduzioni a stampa rispondevano sia al gusto e alle richieste del pubblico borghese, che utilizzava le incisioni come strumenti privilegiati di arredo degli ambienti domestici, sia alle esigenze dell’attività editoriale di grande tiratura e di tipo pubblicitario che necessitavano di ampi corredi di immagini.
Tra gli editori che si specializzarono nella pubblicazione di stampe in serie, in particolare di vedute urbane, si ricorda Giuseppe Elena, fondatore di una rinomata litografia a Milano, noto per l’edizione della Lombardia pittoresca, al quale si deve l’illustrazione di Piazza Mercato delle Scarpe, a corredo del mese di maggio. In ambito locale spicca la figura di Giuseppe Berlendis, architetto e incisore bergamasco, autore di varie raccolte di vedute della città di Bergamo (Principali monumenti della città e provincia di Bergamo, 1843 la più nota), caratterizzate da una grafia precisa e limpida e da un descrittivismo minuzioso.