Dantis Alagherii Opera Omnia è il titolo di due volumetti in edizione economica che fanno parte della collana Libri Librorum, serie dedicata ai testi di letteratura straniera pubblicati in lingua originale a Lipsia dal 1921 al 1923.
L’idea della collana venne allo scrittore ed editore austriaco Stefan Zweig, quando si rese conto che l’importazione di libri stranieri per poter leggere i classici nelle versioni originali, sarebbe stata problematica a causa dell’altissima inflazione subita dalla moneta tedesca ed austriaca dopo la Prima Guerra Mondiale. Zweig consigliò quindi l’editore Anton Kippenberg, della Insel Verlag di Lipsia, di pubblicare una collana ‘Orbis Literarum’, con testi di letteratura straniera in lingua originale accessibili al grande pubblico; la collana sarebbe stata suddivisa in tre serie: Libri Librorum (dedicata ai testi voluminosi), Bibliotheca Mundi (con testi di medio formato ed antologie poetiche) e Pandora (per novelle, racconti brevi, miscellanee di poesie). Il programma editoriale rispondeva in questo modo ai desideri di cultura di una ampia fascia di intellettuali:
«Per il tedesco colto che non ha mai perso il suo legame spirituale con le culture europee, nemmeno nelle ore di guerra, è diventato quasi impossibile ottenere libri dall’estero» (Insel-Verlag zu Leipzig : Orbis Literarum. Advertising IV 439, 1921)
La collana Libri Librorum è caratterizzata dal formato tascabile (8°) per rendere agevole la lettura e dall’utilizzo di carta da stampa sottile per ridurre i costi di produzione e vendere le opere ad un prezzo accessibile. Tutte le edizioni riportano sulla copertina la marca dell’editore – una nave mossa dalle onde dell’oceano racchiusa in un cerchio che richiama un’isola (Insel in tedesco) appositamente progettata per questa serie da Walter Tiemann – con le parole «LIBRI LIBRORUM» in rilievo in oro. I libri sono per lo più rilegati in lino monocolore e flessibile, con sovracoperte monocolore.
Purtroppo la collana non ebbe il successo previsto e furono pubblicati solo sette titoli, due dei quali a notevole distanza dalle prime uscite. I due volumi dedicati a Dante, messi in vendita al costo di 70 milioni di marchi, pari a circa 2,80 dollari USA o a 18 franchi svizzeri, sono stati tra le opere più richieste dell’editore rimanendo disponibili in catalogo almeno fino al 1940.
I due volumi presentano l’Opera Omnia di Dante senza commento, ad esclusione di una breve introduzione tratta dal libro La poesia di Dante di Benedetto Croce, edito a Bari nel 1911.
Il primo volume riunisce la Commedia e l’opera poetica in volgare del Poeta, stampati seguendo l’edizione critica di Edward Moore (Tutte le opere di Dante, Oxford del 1904), con i testi stampati su due colonne; il secondo volume comprende la prosa in volgare, le opere latine, e le lettere come documenti politici e personali. L’opera è completata da un indice con i riassunti dei canti della Divina Commedia con a corredo un epilogo di Heinrich Wengler, che illustra da quali edizioni siano stati tratti i testi pubblicati e quali le scelte linguistiche adottate. Scrive infatti Wengler:
«Al lettore sorpreso di vedere che il nostro testo della Vita Nuova presenti un carattere molto più ‘antico’ che le altre parti dell’opera italiana, e che, magari, le poesie della Vita nuova offrano una versione differente da quella data nel Canzoniere, sia detto per ispiegarci: Non gli sarà forse cosa gradita il sentire come in un eco lontano ma non meno distinto, la voce del Poeta? E se non abbiamo potuto rievocar quell’eco in altre opere per mancanza, finora esistente, di testi critici, abbiamo però stimato dover mantenere certe oscillazioni e cosidette irregolarità nella dizione, quali si mostrano specialmente nel Convivio del Fraticelli, e non seguire la dicitura corretta, ma rigida, del testo da noi scelto. A chi presterà attenzione osserverà […] come certe parole varino in pù modi, p.e. vertù accanto a virtù, vertute, vertude, virtute, virtude; propio e proprio, riverente e reverente. A nostro parere tali varianti contengono appunto la melodia, la vita della frase. […] fidandoci dell’esimio dantista [Fraticelli, autore del testo critico del Convivio, N.d.R.], preferiamo le sue variazioni all’uniformità del Moore».
I due volumi posseduti dalla Biblioteca Angelo Mai provengono dalla biblioteca personale di Antonio Locatelli (Bergamo 1895-Lechemti, Etiopia, 1936), aviatore, direttore della Rivista di Bergamo e appassionato viaggiatore. Durante il suo giro del mondo, durato circa due anni, Locatelli ha documentato con centinaia di fotografie i luoghi visitati e ha collezionato libri e riviste dei paesi ove ha soggiornato. La sua raccolta libraria è stata donata alla Biblioteca Civica, insieme al fondo fotografico, dalla sorella Rosetta nella seconda metà degli anni Ottanta del Novecento.