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Filologia tassiana: manoscritti e stampe della Liberata

Martedì 14 novembre, dalle 15 alle 17, in Sala tassiana, si svolge il primo incontro della serie Letture tassiane, organizzata dal Centro di Studi tassiani con il patrocinio del Dipartimento di Lingue, letterature e culture straniere dell’Università di Bergamo, dal titolo Filologia tassiana: manoscritti e stampe della Liberata, a cura di Massimo Castellozzi.
Gli incontri sono rivolti a docenti, studenti e appassionati di Tasso e prevedono la consegna ai partecipanti di un attestato di frequenza, secondo le normative vigenti valido ai fini dei crediti formativi.

Per informazioni e iscrizioni: info@centrodistuditassiani.it.
Scarica la locandina con il programma.

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La frontiera culturale greco vs. barbaro: da Erodoto a Menandro

Venerdì 10 novembre, alle ore 18.00, nell’ambito di I gredi e gli altri, IX Ciclo di letture Voci dall’antico, proposto e curato dall’Associazione culturale K’epos, secondo incontro dal titolo La frontiera culturale greco vs. barbaro: da Erodoto a Menandro, a cura di Pierangelo Agazzi.
Ingresso libero. Scarica il programma completo.

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Letture tassiane

Il Centro di studi tassiani, oltre a promuovere ricerche e studi sulla vita e le opere di Bernardo e Torquato Tasso, è sempre stato attento all’aspetto didattico, organizzando lezioni destinate alle scuole. Per il nuovo anno, la ripresa dell’attività didattica si rivolge soprattutto ai docenti, con un ciclo di conferenze che possano rientrare nell’offerta di aggiornamento, secondo le normative vigenti.
Organizzato a partire dal 14 novembre 2017 presso la Sala tassiana della Biblioteca, sede storica del Centro, con il patrocinio del Dipartimento di Lingue, letterature e culture straniere dell’Università di Bergamo, il ciclo di letture di canti della Gerusalemme liberata, e non solo, è indirizzato tuttavia anche a studenti e a tutti gli appassionati di Tasso che potranno così accostarsi ai testi del poeta con l’ausilio di relatori esperti. Ultimo appuntamento il 17 aprile.

Per informazioni e iscrizioni: info@centrodistuditassiani.it.
Scarica la locandina con il programma.

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Calendario artistico 2018

Calendario_2018

E’ arrivato in Biblioteca il Calendario artistico 2018, proposto dalle Associazioni ospiti della Mai.

I mesi riproducono dodici tavole tratte da La Gerusalemme liberata di Torquato Tasso, pubblicata da Giovan Battista Albrizzi nel 1745 e magnificamente illustrata da Giambattista Piazzetta.

Il calendario è disponibile per tutti coloro che finanzieranno l’attività dell’Associazione Amici con un’offerta minima di 8 euro.

 

Presentazione dell’Opera

La Gerusalemme liberata di Torquato Tasso con i disegni di Giambattista Piazzetta, prescelta fra i tesori della Biblioteca per il Calendario 2018 (Raccolta Tassiana, N 6 1), è un libro straordinario che più di ogni altro caratterizza il ‘rinascimento’ dell’arte tipografica veneziana fiorito tra gli anni ’30 e ’50 del Settecento. Abbandonato già dai primi anni del nuovo secolo il pedante stile secentesco, i tipografi veneziani si orientano in questi decenni su forme più leggere ed eleganti, rinnovando le casse dei caratteri, sostituendo le tavole silografiche con i rami, accompagnando le parti testuali con un’ampia varietà di illustrazioni.

Giovan Battista Albrizzi, tra i maggiori editori attivi a Venezia nel XVIII secolo, aderisce perfettamente al nuovo gusto letterario e artistico: decine di splendide edizioni (tra le maggiori, le Opere di Jacques-Bénigne Bossuet, 1736-1757, in 10 tomi) escono dai suoi torchi con eleganti frontespizi e antiporte, caratteri nitidi e variegati, illustrazioni esuberanti, ampi margini e interlinee; egli ha per il ‘prodotto libro’ un tale culto che ci consente di avvicinarlo a buon diritto ad Aldo Manuzio, il celebre editore del secondo Quattrocento. Tra i numerosi suoi progetti editoriali, la Gerusalemme dovrà essere “il fiore delle moderne stampe italiane” e offrire a un tempo il duplice piacere di leggere e ‘vedere’ la poesia del Tasso. Albrizzi commissiona dunque i disegni, come già aveva fatto per il Bossuet, al veneziano Giambattista Piazzetta (1683-1754).

Il successo dell’iniziativa è, a dir poco, esaltante: alcuni fogli sciolti che circolano già a partire dal 1740 ispirano subito artisti quali Gianantonio e Francesco Guardi e Giambattista Tiepolo e assicurano alla nuova impresa la sottoscrizione finanziaria di una serie di Associati eccellenti: patrizi veneti, importanti politici di ogni parte d’Europa, artisti e prestigiose biblioteche.

Per realizzare quella che dovrà essere non una semplice edizione del testo tassiano ma una vera e propria opera d’arte, Albrizzi non risparmia “attenzione e fatica nella scelta dei caratteri e nella correzione del testo”, come egli stesso dichiara nella dedica dell’opera a Maria Teresa d’Austria, e arricchisce i versi tassiani (come gli ariosteschi, i meglio ‘istoriabili’) con un ricco apparato iconografico: l’antiporta è sontuosa; ogni canto è preceduto da una tavola a piena pagina; l’argomento (sintesi del canto) è racchiuso in un’ampia cornice figurata; i capolettera calcografici delle prime ottave dei canti sono di grandi dimensioni e abitate da figure; le ultime ottave sono seguite da finali illustrati (cul de lamp).

Piazzetta predilige il disegno forte, dai chiaroscuri decisi che ben si accordano con lo spirito del testo tassiano, ma ne rinnova l’iconografia superando la tradizione illustrativa che aveva caratterizzato sino ad allora le edizioni del poema. Le illustrazioni, tra fantasie architettoniche di antichità romane e figure trasognate su sfondi di paesaggi agresti e scene pastorali, trasportano le vicende di Goffredo, Clorinda, Tancredi, Armida, Rinaldo e degli altri protagonisti delle armate cristiana e moresca, in un tempo e in uno spazio nuovi, da un antico Medioevo alla contemporaneità del Settecento

Questa meravigliosa Gerusalemme veneziana presenta anche un aspetto editoriale a dir poco interessante: dai torchi dell’Albrizzi escono più tirature nello stesso anno, ciascuna delle quali con numerose varianti, sia tipografiche, quali la giustezza della pagina e la suddivisione in sillabe in fin di rigo, sia illustrative: le cornici delle tavole, i capolettera, i disegni a fine canto.. Se gli studi concordano nell’identificare con certezza due distinte edizioni, sulla base delle varianti tipografiche che, ricorrendo in modo analogo e fisso, restituiscono di fatto due gruppi omogenei, la successione cronologica delle due uscite è ancora oggetto di opinioni discordanti poiché le varianti illustrative sono quanto mai distribuite in modo difforme nelle due edizioni e sono quindi testimoni di più tirature realizzate per ciascuna di esse.

Nella Raccolta Tassiana della Biblioteca sono presenti entrambe le edizioni: quella più angusta e greve quanto alle giustezze e ai caratteri, nella quale al piede delle grandi tavole disegnate da Piazzetta si leggono versi della Gerusalemme, e quella migliore, dai caratteri disegnati più finemente e dall’incisione più perfetta, dove i versi sono sostituiti dalle dediche, ornate dagli stemmi, agli illustri Associati. Per il Calendario si è preferitata la migliore e la scelta delle illustrazioni è caduta – inevitabilmente – sulle grandi tavole, introdotte dal frontespizio dell’opera anch’esso innovativo rispetto alla consuetudine: il nome del pittore è infatti associato a quello del poeta ed entrambi al nome dell’imperatrice d’Austria

Il mese di gennaio propone l’Antiporta che celebra la gloria di Torquato Tasso, con l’allegoria di Apollo che conduce il coro delle Muse e di Pegaso che fa sgorgare la fonte dell’ispirazione poetica. Illustrano poi le effemeridi comprese tra febbraio e novembre le incisioni che accompagnano i primi dieci dei venti canti del poema, con una sequenza di suggestioni e di toni che coinvolgono l’osservatore in un piacevole spazio scenico; infine, al mese di dicembre, ci attende una gradevole sorpresa: il rame che ritrae i due artefici del capolavoro, Albrizzi e Piazzetta. Il pittore, che ci osserva nell’autoritratto in primo piano, e l’editore che gli è accanto si presentano con orgoglio al pubblico giudizio e si pongono in ideale colloquio con il poeta e la sovrana effigiati nelle prime carte.

Anche Pierantonio Serassi, al quale si deve un importante nucleo della Raccolta Tassiana della Biblioteca Civica di Bergamo, possedeva una copia di questa Gerusalemme. Lo testimonia una lettera inviata al nipote nel luglio 1786 nella quale scrive: “Ultimamente ho acquistato la Gerusalemme in gran foglio, colle figure del Piazzetta, che è l’edizione più magnifica che ci sia”.

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I greci e gli altri

Venerdì 3 novembre, alle ore 18.00, prende avvio in Biblioteca il IX Ciclo di letture Voci dall’antico, proposto e curato dall’Associazione culturale K’epos, dal titolo I greci e gli altri. Cinque incontri tra novembre e dicembre che sviluppano il tema del confronto tra il mondo greco e le altre culture.
Il primo appuntamento ha per titolo Odisseo: la scoperta di sé attraverso l’incontro con l’altro, curato da Mauro Messi.

Ingresso libero. Scarica il programma completo.

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#maididomenica

Domenica 29 ottobre si ripete l’ormai consueto appuntamento con le visite guidate gratuite alla Mai, previste ogni ultima domenica del mese (con l’eccezione di dicembre). Con partenza alle 10, alle 11 e alle 12, il personale della Biblioteca, coadiuvato dai Volontari e dai componenti dell’Associazione Amici, illustra la storia di Palazzo Nuovo, delle sue ornamentazioni, delle opere d’arte e delle vicende che hanno portato alla formazione e allo sviluppo della Biblioteca Civica. Ai visitatori, organizzati in gruppi, oltre alla visita della mostra allestita nell’Atrio scamozziano, vengono offerti in visione diretta meravigliosi esemplari rari e di pregio del patrimonio librario, documentario e musicale conservato in Biblioteca..

Per prenotazioni inviare una mail a info@bibliotecamai.org indicando nome, cognome, recapito telefonico, numero di partecipanti e data e orario prescelto; oppure telefonare allo 035-399430.

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Il dissenso religioso a Bergamo nel Cinquecento

Sabato 28 ottobre si approssima alla conclusione il programma di manifestazioni per la celebrazione dei Cinquecento anni della Riforma protestante. Alle ore 15.30 il Palazzo della Provincia (Spazio Viterbi) ospita il convegno Il dissenso religioso a Bergamo nel Cinquecento, promosso dal Centro studi Archivio Bergamasco. Dopo il saluto introduttivo di Matteo Rabaglio, presidente del Centro, prolusine di Ugo Rozzo (ISLA – Istituto Storico del Libro Antico) e interventi di Chiara Quaranta (ricercatrice), Rodolfo Vittori e Giulio Orazio Bravi (Archivio Bergamasco).
Ingresso libero.
Scarica la locandina con il programma completo.

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Altri dieci libri più belli del mondo. I Promessi sposi illustrati da Gonin

Venerdì 27 ottobre, alle ore 17.00, nella Sala del Cancelliere ottavo incontro del ciclo Altri dieci libri più belli del mondo, organizzato e tenuto da Giorgio Mirandola. Viene presentata la seconda edizione dei Promessi sposi, la cosiddetta “quarantana”, pubblicata appunto nel 1840, che Manzoni decise di corredare con illustrazioni. Contattò vari pittori, fra cui Hayez, ma non fu soddisfatto. Alla fine si rivolse a Francesco Gonin, che lavorò in stretto contatto con lui, realizzando una serie di immagini che commentano perfettamente il testo, e per certi aspetti lo integrano.

Ingresso libero. Scarica il programma completo.

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Limitazione servizi 19 ottobre

Giovedì 19 ottobre, per un’assembrea interna alla Cooperativa appaltatrice, rimarranno chiusi il servizio di prestito dalle 11.00 alle 13. 00 e il servizio di consulenza in Sala periodici dalle 12.30 alle 13.00.

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Apertura posticipata 27 ottobre

Venerdì 27 ottobre, per consentire a tutto il personale in servizio presso il Comune di Bergamo di partecipare ad un’assembrea indetta dalle rappresentanze sindacali, la Biblioteca aprirà al pubblico a partire dalle ore 12.30.