Tra il 1757 e il 1758 dai torchi del tipografo, calcografo, editore e libraio veneziano Antonio Zatta, con privilegio dell’eccellentissimo Senato, esce una splendida edizione illustrata e commentata che raccoglie in cinque tomi tutte le Opere di Dante. I primi tre volumi contengono La Divina Commedia di Dante Alighieri. Con varie annotazioni, e copiosi rami adornata, dedicata alla Sagra Imperial Maestà di Elisabetta Petrowna, Imperatrice di tutte le Russie, ecc., dal Conte Don Cristoforo Zapata de Cisneros; il quarto volume, diviso in due tomi, contiene Prose, e rime liriche edite ed inedite di Dante Alighieri, con copiose ed erudite aggiunte. Delle 112 illustrazioni che ornano questa edizione, ben 106 si trovano nei tre volumi della Commedia.
Nel primo volume è presente un’antiporta (la pagina con figure spesso allegoriche che precede il frontespizio) incisa a piena pagina con l’ambasciata di Dante ai Veneziani; il frontespizio è stampato in rosso e in nero ed è seguito da un ritratto dell’imperatrice russa e da un sonetto a lei dedicato; la prefazione è accompagnata da un ritratto di Dante mentre il capitolo sulla Vita del poeta è chiuso dall’illustrazione del suo sepolcro a Ravenna.
L’opera di Dante è in questa edizione basata sulla lezione dell’Accademia della Crusca e corredata da un ricco apparato di testi, commenti, spiegazioni e note che ben rappresentano la nuova attenzione riservata al poeta nel Settecento.
Il catalogo degli associati all’impresa, stampato nelle ultime pagine, riporta i nomi delle più influenti famiglie veneziane (Bragadin, Contarini, Corner, Foscarini, Gritti, Loredan, Morosini, Soranzo, Venier…) e di un socio dell’Accademia fiorentina degli Apatisti che dal 1635 raccoglieva studiosi della scienza, della letteratura e dell’arte che ambivano, come gli Accademici della Crusca, all’affermazione e alla divulgazione del fiorentino come lingua ufficiale della cultura italiana.
La dedica alla zarina ci dice che il nome e l’opera di Dante cominciavano a esser noti in Russia nella seconda metà del secolo: questa edizione, certamente pervenuta a Pietroburgo alla corte di Caterina, rappresenta un testimone importante nella tradizione della Divina Commedia nella cultura letteraria di quel Paese.
Antonio Zatta, per la prima edizione illustrata dell’Opera omnia di Dante si rivolge ai maggiori artisti del tempo ai quali affida i disegni per le incisioni: Gaetano Zompini, Francesco Fontebasso, Gaspare Diziani ed altri della bottega di Sebastiano Ricci.
La Biblioteca Angelo Mai conserva una edizione completa di quest’opera (alla segnatura Sala 24 B 8.19 /1-5) che fa parte della ricca collezione libraria di Francesco Gallicciolli, donata nel 1907, ancora oggi collocata nelle scaffalature originali.
Versioni digitali dell’edizione sono reperibili in Google Books, Gallica e Internet Archive.