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Secoli XVII-XX: legature bergamasche

Atrio scamozziano, 4 luglio – 18 agosto 2025
Inaugurazione 4 luglio, ore 17.30

Dopo la mostra dello scorso anno dedicata ai secoli XV e XVI, il percorso che traccia ed esaurisce l’evoluzione delle produzioni orobiche fino al secolo scorso prosegue con l’attuale esposizione intitolata Alla ricerca delle legature storiche sopite. Secoli XVIII-XX: legature bergamasche, sempre curata da Federico Macchi.

Visitabile fino al 18 agosto negli orari di apertura delle sedi (Atrio scamozziano di Palazzo Nuovo e spazi espositivi di Casa Suardi) la mostra viene inaugurata il 4 luglio alle ore 17.30 con la presenza del curatore, che, al termine, offrirà ai presenti una visita guidata (prenotazione consigliata: info@bibliotecamai.org; tel. 035-399430).

Nel Quattrocento viene progressivamente abbandonata la tipologia medievale caratterizzata dalla coperta in pergamena, in pelle conciata tramite allume (sale minerale) e in cuoio su assi di ampio formato in legno, collegate al blocco testuale tramite i nervi in pelle allumata. A partire dal Cinquecento, grazie alla tumultuosa diffusione dei libri a stampa dai formati ridotti e maneggevoli, anche la legatura si rinnova grazie ai supporti in cartone; le cuciture sono eseguite su sostegni avvolti da spaghi in canapa. Nei secoli successivi non intervengono modifiche strutturali di rilievo; degna di nota risulta, in ogni caso, la permanenza dell’importante produzione archivistica locale. Ove presente, al decoro inizialmente a secco (non in oro), che permane nei lavori orobici fino al secolo XX, costituendone una peculiarità, si affianca quello realizzato a foglia d’oro (sec. XVII-XVIII). Si succedono impianti ornamentali di varia natura, destinati a valorizzare la cornice e il rettangolo centrale grazie a motivi spesso autoctoni oppure ripresi e reinterpretati, che confermano l’originalità stilistica accertata nella precedente esposizione sul tema. Spicca nella seconda metà del Seicento la bottega del legatore e cartaio Antonio Cantoni, tra i primi in Italia a firmare i propri manufatti lungo i margini interni dei volumi.