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Culto e devozione attraverso l´immagine popolare dei santini

La mostra, organizzata dal Centro studi ´Archivio Bergamasco´
e curata dall´arch. Eugenio Guglielmi,
Atrio della Biblioteca, 1-30 giugno 2001

Il materiale esposto proviene da una collezione privata, avviata nel 1982, costituita oggi da più di sei mila immagini popolari legate alla diffusione del culto verso i Santi.

L´eccezionale collezione è stata ideata e ordinata con lo scopo di poter disporre di una fonte iconografica per la conoscenza storica, oltre che della pratica religiosa, delle tradizioni, degli usi e dei costumi, della mentalità e dell´immaginario, delle forme del gusto popolare.

Tra le diverse funzioni di queste immagini, è da segnalare per importanza quella didattica, finalizzata alla formazione di una fede religiosa popolare nella quale grande rilievo ha la componente del sentimento, dell´evocazione ´pietosa´, della identificazione ´imitativa´. E´ sulla base di questo principio che nel passato si è notevolmente sviluppato in ambito cattolico l´uso devozionale del ´santino´. Spesso le immaginette sacre, quando sono annotate e/o dedicate, rappresentano una specie di diario intimo del fedele. Utilizzate per annotarvi considerazioni, fatti gioiosi e dolorosi, preghiere personali, sono servite a contrassegnare i momenti salienti della vita, a formare una sorta di album di immagini e date significative da sfogliare periodicamente per ravvivare la memoria e gli affetti. Le dediche di circostanza testimoniano le principali tappe della vita cristiana: l´immagine diventa legame simbolico di amicizie, di affetti, di stima, assume il valore di una reliquia.

Le immagini esposte in mostra si presentano con diversi supporti: pergamini, sugheri, fiori secchi, cartoncini, stoffe; e sono eseguite con varie tecniche: incisione, silografia, calcografia, cromolitografia, fino ai più moderni metodi di stampa.

Oltre alle immagini, sono in mostra oggetti devozionali, quali ad esempio rosari, medagliette, piccoli crocifissi, utili a meglio illustrare l´ambiente culturale nel quale le immaginette sacre erano fruite.

Una particolare sezione della mostra riguarda le stampe sacre di uso domestico. E´ messo in rilievo il rapporto di queste immagini con l´arte maggiore, soprattutto a partire dalla seconda metà dell´Ottocento con la diffusione della tecnica della oleografia smaltata e della cromolitografia. Predominano i soggetti ricavati da quadri di artisti famosi come Raffaello, Reni, Dolci.

Con le immagini e gli oggetti, sono esposte pubblicazioni, libri devozionali, manuali di preghiere, pezzi che fanno parte integrante della collezione. Attraverso questi stampati, il più delle volte considerati di poco pregio bibliografico, viene ricostruita la piccola biblioteca di un devoto.

Molti dei pezzi esposti sono stati restaurati dal Laboratorio di restauro dei Benedettini di San Giorgio Maggiore di Venezia e dell´Abbazia di Novalesa. La collezione, di cui è ordinatore l´arch. Eugenio Guglielmi, curatore della rassegna espositiva, viene costantemente incrementata con l´acquisizione di nuovi fondi. Per l´incremento ci si giova della collaborazione del Fondo Chiavacci e della Chiesa di Santa Maria della Passione di Milano.

Al termine della mostra, tutte le immagini esposte verranno cedute in copia alla Biblioteca, che potrà così disporre per la pubblica consultazione di una nuova fonte per la storia della pietà popolare e delle pratiche religiose.