gestione_mai Nessun commento

S. Martino e Solferino: nascita dell’idea di Croce Rossa, 1859

Archivio storico della C.R.I. – Comitato provinciale di Bergamo
Civica Biblioteca e Archivi storici “Angelo Mai”

Mostra promossa e organizzata dalle associazioni:
Amici dell’Archivio storico della C.R.I. di Bergamo
Amici della Civica Biblioteca A. Mai

Bergamo Alta, Atrio della Biblioteca: 27 agosto – 21 settembre 2002

Le immagini esposte, di proprietà dell’Archivio storico della C.R.I. di Bergamo, documentano crudamente l’orrore della guerra, con morti e feriti, amici e nemici, abbandonati insieme sul campo di battaglia; per i feriti, non v’era speranza di sopravvivenza alcuna.
Sono le emozioni che ha vissuto Henry Dunant, in quei tragici giorni, e che gli hanno ispirato l’idea di costituire quell’Organizzazione che in Italia, nel 1864, prenderà il nome di “Associazione Italiana di Soccorso pei Militari feriti o malati in tempo di guerra”.
La mostra costituisce una eccellente testimonianza della grafica prodotta nei giorni immediatamente successivi ai fatti (1859), per ricordare gli avvenimenti dai quali è nata l’idea di quella Croce Rossa che oggi è fortemente diffusa in tutto il mondo ed attiva in tutte le emergenze, sia belliche che naturali.
Ancora oggi, nei suoi Volontari, si possono riconoscere la passione che ha animato ed i sacrifici che ha sopportato Henry Dunant nel propugnare fermamente e nel realizzare concretamente l’idea di Croce Rossa.

FERNANDO SPADA
Presidente del Comitato Provinciale di Bergamo della C.R.I.

 

L’idea di una esposizione di stampe e illustrazioni a stampa sui momenti iniziali di Croce Rossa, nasce da vicendevoli stimolazioni tra Domenico Lucchetti, l’Archivio e l’Associazione Amici dell’Archivio Storico della C.R.I. di Bergamo, la Biblioteca e l’Associazione Amici della Biblioteca Civica Angelo Mai di Bergamo.
L’Archivio Storico della C.R.I. di Bergamo, infatti, possiede un discreto numero di acqueforti, litografie, xilografie, di pregio artistico e valenza storica, nonché di diverse altre stampe fotocalcografiche, cromolitografiche, zincotipie, spesso provenienti – ahimè – dagli strappi di pagine di testi di Storia patria o di carattere scientifico, assistenziale o clinico.
La mostra, quindi, ha un taglio artistico e specifico nella sua scelta di gusto e di studio della resa grafica. Lo scopo delle rappresentazioni pressoché coeve alla battaglia di S. Martino e Solferino (24 giugno 1859) era celebrativo, ingenuo talvolta nella sua evidenza popolare, ma molto significativo nel toccare le corde sentimentali del “lettore” che doveva essere convertito all’idea di assistenza e soccorso dei feriti di guerra, al di sopra delle bandiere di appartenenza.
Ne consegue una visione di documenti che, al di là del valore artistico e grafico, suscita interesse anche per la valenza antropologica e la curiosità del suggerimento “scientifico” agli operatori di “pronto soccorso”.
Nella saletta “beato Giovanni XXIII”, attigua all’atrio scamozziano che ospita la mostra, è predisposta la visione, in continuo, del film documentario di Alberto Cima dal titolo “Tutti fratelli, l’utopia di Henry Dunant”. Il film ripercorre, con sensibilità ed emozione la vita di questa persona eccezionale che, dopo aver organizzato le cure dei feriti della terribile battaglia di Solferino, ha creato il più grande movimento umanitario del mondo: la Croce Rossa.

LUIGI UGO PELANDI de’ GARATTI
Presidente della associazione
Amici dell’Archivio Storico della C.R.I. di Bergamo

 

L’associazione Amici della Civica Biblioteca A. Mai ha accolto volentieri, dalla associazione Amici dell’Archivio storico della C.R.I di Bergamo, la proposta di collaborare alla realizzazione di una mostra iconografica sulla battaglia di S. Martino e Solferino, a seguito della quale prese avvio l’idea di costituire la Croce Rossa. L’iniziativa, oltre ad avere un nobile scopo, rientra nelle finalità della Biblioteca, cioè incentivare e stimolare studi e approfondimenti attraverso le esposizioni documentarie, librarie, iconografiche allestite di volta in volta.
Ci auguriamo, quindi, che con questa occasione vengano fatti oggetto di ricerca i documenti dell’archivio storico del Comune di Bergamo, depositato in Biblioteca, e di altri archivi locali, che testimoniano anche la pronta adesione della Città di Bergamo, 4 settembre 1864, all’organismo umanitario internazionale della Croce Rossa, istituito con la convenzione di Ginevra il 22 agosto dello stesso anno.
Bergamo risulta così la seconda città italiana, dopo Milano, ad aver reso operativa tale benemerita istituzione i cui membri incessantemente operano per il bene di tutti.
In mostra sono esposte raffigurazioni della battaglia di S. Martino e Solferino, 24 giugno 1859, a seguito della quale, con la lungimiranza del filantropo e letterato svizzero, premio Nobel per la pace, Henry Dunant (1828-1910), ebbe origine la Croce Rossa.
Poiché di quella terribile giornata, in cui morirono oltre trentamila soldati, Dunant ci ha lasciato la più toccante descrizione, si è voluto accompagnare le immagini esposte con le efficaci parole tolte dal suo libro intitolato Un souvenir de Solférino (1862), del quale la Biblioteca ha la fortuna di possedere la prima traduzione fatta dal francese in italiano, edita a Milano presso la Tipografia Guglielmini nel 1863.
L’opera citata, visibile in mostra (cat.1), fa parte del fondo donato alla Biblioteca A. Mai dal conte Giovan Battista Camozzi Vertova (1818-1906), senatore del regno, primo sindaco di Bergamo dell’Italia Unita e primo presidente del Sotto-Comitato di Sezione della C.R.I di Bergamo dal 1864 al 1906.

GIUSEPPE SANGALLI
Presidente associazione Amici della Biblioteca A. Mai

 

La battaglia di S.Martino e Solferino (1859) avvenne in un momento rivoluzionario per le tecniche incisorie. Infatti, in quel periodo, si stava sviluppando l’applicazione del materiale fotografico alla fotoincisione. Cioè, con le gelatine fotosensibili si preparavano i cliché senza necessità di interventi manuali diretti e con la possibilità di ridurre fotograficamente le dimensioni di preesistenti disegni al tratto. Una vera rivoluzione che permetterà agli editori, quali i Treves o il Sonzogno, di dare vita alla grande divulgazione, mediante la stampa di numerose e celebrate riviste settimanali o mensili. Con le nuove tecniche si ebbe un notevole aumento quantitativo, ma un peggioramento qualitativo, soprattutto nei confronti della vigorosa acquaforte e della raffinata litografia. Queste (con inchiostrazione negli incavi) vennero accantonate, lasciandole agli artisti più esigenti, per il semplice motivo che con esse non era possibile eseguire la relativa stampa in contemporanea con i caratteri mobili. Per contro, le matrici fotoincise per inchiostro in superficie (dette comunemente xilografiche) si potevano imprimere direttamente con i testi affiancati ed inoltre temevano poco l’usura, permettendo una rapida e notevole tiratura.
Il termine “xilografiche” fu adottato per similitudine di stampa con le antiche xilografie quattrocentesche; in realtà queste nuove tecniche avevano il nome di “fotozincotipia al tratto” (matrice di zinco) e “fotosilografie” (matrice di legno).
Per quanto detto si comprende il motivo per cui le opere esposte siano per lo più di tipo xilografico, mentre più rare sono le litografie e le acqueforti.

 

CATALOGO DELLA MOSTRA:
“S. MARTINO E SOLFERINO: NASCITA DELL’IDEA DI CROCE ROSSA, 1859”

 

Prima Sezione: La battaglia di S. Martino e Solferino, 1859, e la nascita dell’idea di Croce Rossa.

Le didascalie delle immagini sono accompagnate da brani tolti dall’opera di Henry Dunant dal titolo: Un ricordo di Solferino, traduzione dal francese di Luigi Zanetti, Milano, Tipografia Guglielmini, 1863. Nel riportare i brani di Dunant in versione italiana si è mantenuta l’ortografia originale del testo ottocentesco.

  1. Piano dei dintorni di Solferino colle rispettive posizioni dell’Armata Franco-Sarda e dell’Armata Austriaca il 24 giugno 1859 – stampa (Milano, lit. Ronchi) pubblicata in appendice al volume: Henry Dunant, Un ricordo di Solferino, traduzione dal francese di Luca Zanetti, Milano, Tipografia Guglielmini, 1863. Esemplare conservato nella Biblioteca A. Mai alla segnatura: Galleria B. 4. 6(8).
    Henry Dunant: “Ognuno ha inteso o ha potuto leggere qualche racconto della battaglia di Solferino. Questo ricordo così palpitante non è certamente cancellato dalla mente di nessuno, tanto più che le conseguenze di questa giornata si fanno ancora sentire in parecchi fra gli Stati d’Europa. Semplice turista, interamente estraneo a questa grande lotta, ebbi il raro privilegio, per un concorso di circostanze particolari, di poter assistere alle scene commoventi che mi sono deciso di rammemorare. Io non racconto in queste pagine che le mie impressioni personali; non si deve dunque cercarvi né dettagli speciali, né informazioni strategiche che hanno loro posto in altre opere”.
  2. Battaglia di Solferino, 24 giugno 1859 – acquaforte acciaiata, cm. 10,8×17,8., Najmiler dis., Falione imp., Gandini inc. in acciaio.
    Henry Dunant: “In questa memoranda giornata più di trecentomila uomini sonosi trovati in presenza: la linea di battaglia aveva cinque leghe di estensione (circa 24 chilometri), e si ebbe a battersi durante più di quindici ore…l’estenuazione dei combattenti, e sovratutto degli infelici feriti, era all’estremo alla fine di quella terribile battaglia!”
  3. Battaglia di S. Martino – acquaforte acciaiata, cm. 10,8×17,8., Najmiler dis., Falione imp., Gandini inc. in acciaio.
    Henry Dunant: “E’ in mezzo a tali combattimenti così diversi rinnovati dappertutto e senza posa, che odonsi uscire imprecazioni dalla bocca d’uomini di nazioni differenti, molti dei quali sono costretti d’essere omicidi a vent’anni!”.
  4. Rotta degli Austriaci dopo la battaglia di Solferino – acquaforte acciaiata, cm. 10,8×17,8., Najmiler dis., Falione imp., Gandini inc. in acciaio.
    Henry Dunant: “Ogni rialto, ogni altura, ogni cresta di roccia è il teatro d’una pugna ostinata: sulle colline e nei valloni sono a mucchi i cadaveri. Qui è una lotta corpo a corpo, orribile, spaventevole: Austriaci ed Alleati si calpestano, si massacrano a vicenda sopra cadaveri sanguinosi, si pestano a colpi di calcio, si fracassano il cranio, si sventrano con la sciabola o colla bajonetta…Le più forti posizioni sono prese, perdute, poi riprese, per essere perdute ancora e di nuovo riconquistate. Dappertutto gli uomini cadono, a migliaja, mutilati, trivellati da palle o mortalmente colpiti da projettili d’ogni specie”.
  5. Gli Italiani alla rivincita delle alture di S. Martino – acquaforte acciaiata, cm. 10,7×17,5, Barbieri dis., Falione imp., Santamaria inc. in acciaio.
  6. Napoleone III visita il campo della battaglia di Solferino – acquaforte acciaiata, cm. 10,7×17,5, Barbieri dis., Falione imp., Santamaria inc. in acciaio.
  7. Cronaca della guerra. Battaglia di Solferino, 24 giugno 1859 – litografia, cm. 13,7×22,8, lit. Ferrini.
  8. Battaglia di Solferino. I Francesi a Cavriana – litografia colorata a mano, cm. 15,5×22, lit. Fer.o Perrin lit., C. Perrin editore Torino, lit. C. Perrin.
    Henry Dunant: “Il cielo si è oscurato e dense nubi coprono tutto a un tratto l’orizzonte, il vento si scatena con furore e trasporta nello spazio i rami degli alberi che si spezzano; una pioggia fredda e cacciata dall’uragano o piuttosto un vero tifone inonda i combattenti, già estenuati di fame e di fatica”.
  9. Battaglia di Solferino. I Piemontesi attaccano alla Madonna della Scoperta – litografia colorata a mano, cm. 15,5×22,5, Fer.o Perrin lit., C. Perrin editore Torino, lit. C. Perrin.
  10. Battaglia di Solferino – cromolitografia, cm.13,5×21,2, G. Castagnola dis., lit. Ballagny e figli di Firenze.
  11. Campagna d’Italia. Luogo di ricovero dei feriti ai piedi di Solferino – xilografia in legno, cm. 14,5×22.7, Just. L’Hernaul.
    Henry Dunant: “Nel momento dell’azione ambulanze volanti erano state stabilite in molte masserie, in case, in chiese e conventi de’ dintorni, e perfino all’aria aperta, all’ombra di alcuni alberi…tutti i chirurghi francesi mostrarono uno spirito di sagrifizio infaticabile, e parecchi non si permisero, per oltre a ventiquattr’ore, verun istante di riposo”.
  12. Colline del Mincio e campo di battaglia di Solferino – litografia, cm. 15,5×22,2, Lit.a C. Perrin editore Torino.
  13. Battaglia di Solferino, 24 giugno 1859 – xilografia in legno, cm 25×34,4, Trichon.
    Henry Dunant: “Nel silenzio della notte odonsi per l’aria gemiti, sospiri soffocati pieni d’angoscia e di dolore e voci laceranti che chieggono soccorso: chi potrà mai ridire le agonie di quella orribile notte!… Il sole del 25 illuminò uno degli spettacoli i più spaventevoli che si possono presentare all’imaginazione. Il campo di battaglia è in ogni parte coperto di cadaveri d’uomini e di cavalli; le strade, i fossati, gli avvallamenti, le macchie, i prati sono cosparsi di copri morti”.
  14. Il battaglione dei Cacciatori a piedi a Solferino , 24 giugno 1859 – xilografia in legno, cm. 15,8×24,5, Coppin e Trichon.
    Henry Dunant: “Quante agonie e quanti patimenti duranti le giornate del 25, del 26 e del 27! Le ferite invelenite dal calore e dalla polve e dalla mancanza d’acqua e di cure, sono divenute più dolorose; esalazioni mefitiche viziano l’aria, ad onta degli sforzi lodevoli dell’Intendenza per far tenere in buono stato i locali trasformati in ambulanze, e l’insufficienza del numero degli aiutanti, degli infermieri e degli inservienti si fa sentire crudelmente”.
  15. L’imperatore Napoleone III su un’altura a Solferino, 24 giugno 1859 – cm.15,8×24,5.
  16. Attacco generale dell’armata piemontese, 24 giugno 1859 – xilografia in legno, cm. 12,6×24,1.
    Henry Dunant: “Durante gli otto primi giorni dopo la battaglia, i feriti de’ quali i medici dicevano a mezzavoce nel passare davanti ai loro letti e crollando la testa: ‘Non v’è più nulla da fare’, non ricevevano quasi più veruna cura e morivano abbandonati e dimenticati”.
  17. Monumento di San Martino al re Vittorio Emanuele II – xilografia in legno, disegno di A. Bonamore, prima pagina del “Bollettino della Società di Solferino e S. Martino”, nr. 37 del 22 giugno 1878.
  18. Battaglia di Solferino, 24 giugno 1859 – litografia di Régnier, Bettanier e Morlon, cm. 46×60 – da Gustave Doré (Proprietà: cav. Leone Spinelli di Albino).
    Henry Dunant: “Ma perché aver raccontato tante scene di dolore e di desolazione, e aver forse fatte provare penose emozioni? Perché essersi steso quasi con compiacenza su lagrimevoli quadri, ed averne fatta la descrizione in una maniera che può parere minuta e affliggente? A questa domanda affatto naturale, ci sia permesso rispondere con quest’altra domanda: non sarebbevi egli modo di fondare delle Società volontarie di soccorso, le quali avessero per iscopo di prestare o far prestare, in tempo di guerra, assistenza ai feriti?…Dato una volta alle meditazioni di ognuno, questo soggetto provocherà senza dubbio le riflessioni e gli scritti di persone più capaci e più competenti; ma non conviene egli dapprima che questa idea presentata ai diversi rami della grande famiglia europea, fissi l’attenzione e s’acquisti le simpatie di tutti quelli che hanno un’anima elevata e un cuor suscettibile di commoversi alle sofferenze de’ loro simili?”

Seconda Sezione: Tecniche e mezzi di soccorso ai feriti, prima e dopo la battaglia di S. Martino e Solferino.

Le immagini documentano alcune tecniche e mezzi di soccorso ai feriti, usati all’epoca della battaglia di S. Martino e Solferino. Con la costituzione della Croce Rossa queste tecniche migliorarono notevolmente; si sviluppò e si perfezionò un più efficace sistema organizzativo dei soccorsi; crebbe notevolmente la capacità e la professionalità dei soccorritori; si fornì a infermieri e volontari, mediante la diffusione di adeguate pubblicazioni scientifiche e corsi di formazione, una più attenta e specialistica cultura medica di pronto intervento.

  1. Battaglia di Montebello, 20 maggio 1859 – litografia di Régnier, Bettanier e Morlon, cm. 46×60 – da Gustave Doré (Proprietà: cav. Leone Spinelli di Albino).
  2. Visita dell’imperatore Napoleone III ai feriti di Montebello nelle ambulanze improvvisate a Voghera il 21 maggio 1859, – litografia, cm.23,8×33, G. James – C. Maurand, da uno schizzo di M. Moullin.
  3. Combattimento presso il cimitero di Marignano, 8 giugno 1859 – xilografia in legno, cm. 15,7×24,5, Dong ?, Trichon.
  4. Invio di basti a spalliera e di lettiere per il trasporto dei feriti dell’Armata d’Italia – xilografia in legno, cm. 12,3×22,6, J. Ferat.
  5. Scena di combattimento – xilografia in legno, cm.12×32.
  6. Feriti austriaci a Montebello trasportati dagli Zuavi alla ferrovia di Voghera – xilografia in legno, cm. 9,6×22,6, J. Ferat.
  7. Varie tipologie di lettiga per il traspoprto dei feriti – dal volume: La brouette Duhent et ses transformations, Bruxelles, Van Dooren, 1862, litografie di A. Mayeu, Bruxelles. L’opuscolo illustra il progetto di nuova lettiga presentato alla Esposizione Universale di Londra del 1862.
  8. L’ambulanza della Croce Rossa Italiana in Bulgaria – zincotipia, cm.21,4×30,4, disegno di A. Bonamore da uno schizzo del nostro corrispondente “Catone”, Stab. F.lli Treves.
  9. Trasporto a braccia di un ferito – dal volume: Julius Port, L’arte di improvvisare i mezzi di soccorso ai malati e feriti. Manuale tascabile ad uso dei medici militari, traduzione dal tedesco di Donino Crosti, Milano, Vallardi, 1888, incisioni da Heyfelder. Pubblicazione promossa dalla Croce Rossa, a seguito di concorso bandito tra medici e chirurghi per il miglior lavoro sulla medicazione dei feriti di guerra.
  10. Diploma di benemerenza per la dama della Croce Rossa – lastra in rame, cm. 25,5×35,5, incisa nel 1919 da Romeo Bonomelli (1871-1943).