La Biblioteca Angelo Mai conserva esemplari delle tre importanti edizioni venete di opere di Dante Alighieri pubblicate nel 1529:
L’amoroso Conuiuio di Dante, con la additione, & molti suoi notandi, accuratamente reuisto & emendato. – MDXXIX (Impresso in Vinegia : per Nicolo di Aristotile detto Zoppino, 1529).
Si tratta della seconda edizione del Convivio stampata per la prima volta a Firenze nel 1490 da Francesco Bonaccorsi. Collocata alla segnatura CINQ.1.762, la copia bergamasca proviene dal Fondo di Monsignor Giuseppe Locatelli che fu Direttore della Biblioteca dal 1927 al 1937.
Dante De la volgare eloquenzia. Giovanni di Boccaccio da Certaldo, ne la vita di Dante. Appresso gia vicino a la sua morte compose un libretto in prosa latina, il quale si intitulò. De vulgari eloquentia; E come che per lo detto libretto apparisca lui havere in animo di distinguerlo, e di terminarlo in quattro libri, o che piu non ne facesse da la morte soprapreso, o che perduti siano li altri, piu non ne appariscono, che i dui primi. – [Vicenza : Tolomeo Gianicolo] (Stampata in Vicenza : per Tolomeo Ianiculo da Bressa, 1529 del mese di Genaro). Segnatura CINQ.5.886.
Questa è l’editio princeps della traduzione italiana del De vulgari eloquentia. Il testo dantesco è reso nella forma data dal curatore Gian Giorgio Trissino (Vicenza, 1478 – Roma, 1550). I caratteri impiegati sono corsivi, latini e greci, secondo l’ortografia tipica del Trissino, che scelse di utilizzare le ‘ε’ e ‘ω’ (minuscole greche) per distinguere i suoni aperti della ‘e’ e della ‘o’, certe varianti tipografiche di lettere latine (j, ƒ, v) e certe lettere altrimenti inutili (ç, k), in modo da rappresentare adeguatamente – a suo giudizio – tutti i suoni della lingua italiana.
Comedia di Danthe Alighieri poeta diuino: con l’espositione di Christophoro landino: nuouamente impressa: e con somma diligentia reuista & emendata: & di nuouissime postille adornata. – [Venezia : Giunta, Lucantonio <1.>], 1529 (Stampato in Venetia : per Iacob del Burgofranco, pauese. Ad instantia del nobile messere Lucantonio giunta, fiorentino, 1529 a di XXIII di genaro).
Di questa edizione del poema dantesco sono presenti nella Biblioteca Mai due esemplari, ambedue appartenuti un tempo alla Biblioteca del Liceo di Bergamo e oggi collocate alle segnature CINQ.6.1110 e CINQ.6.1111. Quest’ultima conserva la legatura originale in marocchino marrone del genere ‘a losanga-rettangolo’ caratteristica dell’Italia settentrionale. L’edizione si basa sul Commento landiniano alla Commedia. La bella edizione è stampata in folio con carattere romano e illustrata con tre xilografie a piena pagina, 96 vignette e numerose iniziali silografiche animate e ornate che riprendono i legni dell’edizione realizzata, sempre a Venezia, da Bernardino Benagli e Matteo Codecà nel 1491.
Il lettore è accolto dal frontespizio in rosso e in nero, che presenta Dante come «divino», inquadrato da due cornici figurate con effigi di poeti: a sinistra sono le effigi di cinque grandi poeti latini (Virgilio, Orazio, Ovidio, Lucrezio e Terenzio), a destra quelle di cinque grandi poeti italiani (Dante, Petrarca, Boccaccio, Pietro Aretino e Bernardo Accolti, conosciuto come Unico Aretino). Nel margine inferiore un’altra xilografia nella quale sono rappresentate, ai lati del giglio giuntino impresso in rosso, le nove muse.
Al verso della prima carta è impresso un ritratto di Dante a piena pagina, il primo ad adornare un’edizione della Commedia. Nel frontespizio dell’esemplare CINQ.6.1110 è ben leggibile la nota di possesso apposta da frate Giovan Battista da Brescia dell’ordine dei Predicatori.
Le tre grandi xilografie a piena pagina sono poste all’inizio di ogni cantica, la prima è inquadrata dalla stessa cornice del frontespizio, ma raffigurante altri poeti latini al posto dei volgari e con il motto «Sustine et abstine» in sostituzione del giglio giuntino.
Sfoglia la versione digitale dell’esemplare della Comedia conservato alla Österreichische Nationalbibliothek di Vienna.
Qui è consultabile De la volgare eloquenzia digitalizzata dalla Bayerische Staatsbibliothek di Monaco.
Sempre della Biblioteca Nazionale austriaca la versione digitale de L’amoroso Conuiuio.