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Bergamo, Atrio della Biblioteca
31 maggio – 30 giugno 2004
Inaugurazione 29 maggio 2004 ore 17.30

Carlo Leidi, Ragazzo Dogon, Mali 1969 (Raccolta privata)

Carlo Leidi (Bergamo 1930-1998), che amava definirsi notaio per dovere e fotografo per passione, è stato una figura di spicco della seconda metà del Novecento: uomo politico, fotografo di grande qualità e instancabile animatore culturale.
Il suo amore per la fotografia nasce nel secondo dopoguerra: Carlo non ha intenti accademici o estetizzanti, preferisce utilizzare le immagini per documentare la realtà sociale.
Nei molti libri da lui pubblicati (ma altri potenziali sono rimasti in archivio) sono espresse le diverse sfaccettature della personalità del fotografo: il cronista attento ai mutamenti della società civile, ma anche l’artista che vede nell’arte un mezzo per redimere la storia dal suo dolore e dalle sue violenze.
Tuttavia il suo obiettivo non si limita mai a darci un’immagine esteticamente bella, ricerca invece sempre i valori più profondi, con sguardo indagatore ed attento ad ogni particolare dell’umana natura.
Negli ultimi anni, appassionato animatore nonché dirigente di Slow Food-Arcigola, si occupa con entusiasmo della civiltà del vino, cogliendo la voglia di vivere e la vitalità appagata proprie di una stagione nuova della realtà contadina.
Questa mostra, una piccola antologia dei suoi poliedrici interessi, inizia con le foto tratte dai suoi reportages sull’Africa nera (1969-70), nel Mali, con particolare attenzione alla falaise di Bandiagarà dove vive il popolo dei Dogons.
Continua con foto tratte dal reportage sul primo viaggio del Papa in Polonia (1979), nel clima di delirante entusiasmo della popolazione.

Molto interessante è anche il reportage sulla Cina dei primi anni Settanta, quando questo paese era una struttura chiusa, diffidente verso gli stranieri, a cui era impedito di fotografare liberamente.
Nonostante queste difficoltà, Carlo riesce a cogliere bellissime immagini della vita quotidiana, del lavoro nei campi, della scuola: un importante documento di una realtà ormai lontanissima dalla situazione attuale.
Da ultimo le foto della Toscana sul mondo del vino, che testimoniano l’impegno e l’affetto che l’hanno legato ad Arcigola-Slow Food, poiché il mondo del vino è parte viva della storia di questa associazione.