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E’ la stampa, bellezza!

Libri e tipografi nel Cinquecento tra Venezia e Bergamo

Bergamo – Palazzo del Podestà, Museo del Cinquecento
Piazza Vecchia, Città Alta

21 maggio – 15 ottobre 2017
martedì – venerdì 10.00 – 13.00 / 14.30 – 18.00 | sabato e festivi 10.00 – 19.00
Biblietti: Intero € 5,00 comprensivo della salita al Campanone. Gratuito: fino a 18 anni, disabili e giornalisti

Inaugurazione sabato 20 maggio, ore 17.00

 

La mostra È la stampa, bellezza! Libri e tipografi nel Cinquecento, tra Venezia e Bergamo ripercorre la storia di un’invenzione che dalla metà del Quattrocento cambia i destini del mondo. Da allora, il libro è al centro di una vera e propria rivoluzione tecnica e culturale. Ma come cambiano i libri? Come nasce l’editoria moderna?
Dai codici manoscritti, agli incunaboli, alle cinquecentine si assiste a un passaggio epocale nella trasmissione del sapere. Nel corso del Cinquecento si amplia il pubblico dei lettori e l’affinarsi delle tecniche di stampa permette la creazione di capolavori tipografici: anche il libro diventa così espressione della bellezza del Rinascimento. È Venezia la capitale della stampa, ma in tutto il territorio della Serenissima numerosi e prolifici sono incisori, compositori e tipografi, i nuovi professionisti del settore. Tra questi spicca il nome del celebre Aldo Manuzio, ideatore di raffinate tecniche tipografiche e di brillanti strategie editoriali, come il formato tascabile, che rendono il libro un prodotto bello e alla portata di tutti. Precursore della figura del moderno editore, Manuzio ispira le generazioni successive di stampatori.
A Bergamo, cinquant’anni dopo, Comino Ventura si cimenta in una produzione ricca e assai variegata, frutto di originali scelte di mercato, mediando con abilità tra esigenze di vendita e volontà di pubblicare opere di ampio respiro culturale. Esattamente a quattrocento anni dall’ultima edizione impressa dai torchi del Ventura, Bergamo ricorda l’importanza della diffusione della stampa in una mostra curata da Fondazione Bergamo nella storia e Biblioteca Civica Angelo Mai. Le sale del Museo del Cinquecento in Palazzo del Podestà offrono ai visitatori le coordinate per comprendere la temperie politica, economica e sociale che accompagna l’invenzione dell’arte tipografica.
In occasione della mostra il percorso museale si arricchisce della nuova “sala delle meraviglie”, un viaggio suggestivo tra le pagine più belle del Rinascimento.

Maggiori informazioni sulla pagina del sito della Fondazione.

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La Riforma Protestante

Nei libri e nei documenti della Biblioteca Civica A. Mai

Bergamo – Biblioteca Civica Angelo Mai – Atrio scamozziano

6 maggio – 14 luglio 2017
Prorogata fino al 30 agosto 2017

lunedì – venerdì: 8.45 – 17.30 | sabato: 8.45 – 13.00

Inaugurazione sabato 6 maggio, ore 10.30

 

Per la Riforma protestante, che si fondò sul libro della Bibbia come assoluta regola di fede, e che si giovò della stampa a caratteri mobili nella diffusione delle nuove dottrine, il libro e la lettura individuale assunsero notevole importanza. Nell’anno delle Celebrazioni per il Quinto Centenario della Riforma, la Biblioteca Civica ha allestito questa mostra per illustrare, per quanto glielo consentono le sue ricche collezioni, ciò che il libro ha rappresentato per il Protestantesimo.
Alcune edizioni di cultura protestante qui esposte sono di assoluta rarità non solo per l’Italia ma anche per l’area riformata Tra queste edizioni, quelle di due autori bergamaschi esuli per fede nel Cinquecento: del teologo Girolamo Zanchi, che fu celebre professore di teologia all’Università di Heidelberg, e del medico Guglielmo Grataroli, decano della Facoltà di medicina di Basilea e autore di fortunati opuscoli di divulgazione medica. La Biblioteca conserva inoltre una notevole raccolta di edizioni bibliche del XVI secolo. Alcune testimoniano l’impressionante lavoro filologico e linguistico compiuto da biblisti di cultura riformata con la pubblicazione dei testi originali ebraico e greco Non mancano edizioni della Bibbia tradotta nelle lingue parlate. Qui esposta è la famosa Bibbia in italiano di Antonio Brucioli, Venezia 1532, tra i libri più letti dagli italiani che furono inquisiti per eresia.
La Chiesa di Roma reagì al dilagare di opere di tendenza riformata con la pubblicazione di Indici di libri proibiti, di contenuto non solo religioso ma anche letterario e scientifico. Nonostante questo preventivo controllo della stampa, i libri comunque circolarono e furono letti in Italia e anche a Bergamo, se pure in misura assai limitata. Alcuni di questi libri sono in seguito finiti in Biblioteca. Una selezione è esposta in mostra con l’utile indicazione, quando espressa, degli antichi possessori. La mostra ha quindi anche la finalità di testimoniare un interessante fatto di cultura: il permanere, pure in momenti di divieti e di censure, della caparbia volontà e della passione per la cultura di lettori curiosi, esigenti, liberi.

Scarica il catalogo completo della mostra in formato pdf.

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Attilio Nani. La scultura disegnata

Venerdì 31 marzo, alle ore 18.30, presso l’Ex Ateneo di Scienze, Lettere ed Arti di Bergamo, piazza Padre Reginaldo Giuliani, in Città Alta, viene inaugurata la mostra Attilio Nani. La scultura disegnata, un progetto di GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo che dedica un omaggio ad Attilio Nani (1901-1959), figura di riferimento per la storia dell’arte bergamasca del secolo scorso.

La mostra, a cura di M. Cristina Rodeschini e Valentina Raimondo e allestita presso l’Ex Ateneo dallo studio di architettura Datei Nani, presenta il percorso artistico e stilistico compiuto dall’artista a partire dalla fine degli anni Venti fino ai suoi esiti estremi nella seconda metà degli anni Cinquanta: sculture, oggetti di arredamento, disegni e incisioni che provengono da importanti istituzioni del territorio bergamasco (GAMeC, Biblioteca Civica Angelo Mai e Archivi Storici Comunali, MAT di Clusone, Casa Museo Fantoni di Rovetta) e fanno luce sul cammino artistico di Nani che, pur non essendo legato ad alcun movimento artistico, ha saputo attraversare alcuni dei momenti più complessi della storia dell’arte italiana del XX secolo, producendo opere di grande bellezza.

La mostra rimane allestita fino al 7 maggio 2017. Scarica l’invito e la presentazione.

 

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“Conservare alla patria i parti dell’artistico suo ingegno”

L’architetto Giacomo Quarenghi
nella Biblioteca Civica Angelo Mai di Bergamo

Bergamo – Biblioteca Civica Angelo Mai – Atrio scamozziano

2 marzo – 30 aprile 2017
lunedì – venerdì: 8.45 – 17.30 | sabato: 8.45 – 13.00

 

La Biblioteca Civica Angelo Mai di Bergamo possiede la più grande collezione al mondo di opere di Giacomo Quarenghi (761 disegni), che costituisce il nucleo principale della più vasta raccolta di materiali riguardanti il grande architetto e disegnatore bergamasco, comprendente anche documenti, lettere, cimeli, ritratti, pubblicazioni e altro ancora.
In occasione delle celebrazioni organizzate a livello internazionale per il secondo centenario della scomparsa dell’artista, la Biblioteca presenta al pubblico due mostre: Disegni di Giacomo Quarenghi dalla Raccolta della Biblioteca Civica Angelo Mai e “Conservare alla patria i parti dell’artistico suo ingegno”, che ricostruisce le vicende della formazione e della crescita della raccolta di disegni, lettere, cimeli ecc. della Famiglia Quarenghi conservata in Mai, attraverso documenti originali e testi di accompagnamento.

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Disegni di Giacomo Quarenghi dalla Raccolta della Biblioteca Civica Angelo Mai

Bergamo – Biblioteca Civica Angelo Mai – Atrio scamozziano

2 marzo – 30 dicembre 2017
lunedì – venerdì: 8.45 – 17.30 | sabato: 8.45 – 13.00

La Biblioteca Civica Angelo Mai di Bergamo possiede la più grande collezione al mondo di opere di Giacomo Quarenghi (761 disegni), che costituisce il nucleo principale della più vasta raccolta di materiali riguardanti il grande architetto e disegnatore bergamasco, comprendente anche documenti, lettere, cimeli, ritratti, pubblicazioni e altro ancora. In occasione delle celebrazioni organizzate a livello internazionale per il secondo centenario della scomparsa dell’artista la Biblioteca presenta al pubblico una selezione di fogli di Quarenghi: dal 2 marzo, giorno anniversario della morte che segna l’avvio delle celebrazioni, sino alla fine dell’anno, ogni settimana viene esposto un disegno originale, accompagnato da una scheda (redatta da Piervaleriano Angelini, presidente di Osservatorio Quarenghi) che aiuta a comprendere meglio le caratteristiche delle sue architetture, della sua raffinata maniera grafica, del suo orizzonte estetico e della sua cultura. È possibile inoltre ‘sfogliare’ l’intera collezione dei disegni in formato digitale. Per chi fosse interessato è disponibile (al prezzo speciale di 10 €) il DVD che racchiude tutte le riproduzioni ad altissima definizione dei disegni, accompagnate da particolari risorse elettroniche che permettono di analizzarli in perfetta maniera, da accurati apparati informativi sulla storia e le caratteristiche della raccolta, e dal catalogo analitico dei fogli (il DVD non funziona con sistema operativo Windows 7 o superiore).

Tutte le iniziative dell’Anno quarenghiano sul sito dell’Associazione Osservatorio Quarenghi. Seguici anche su facebook.

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l’Acqua di casa. Una lunga storia nei libri e nei documenti della Biblioteca Civica Angelo Mai

Domanica 4 dicembre 2016, alle ore 11.30, nell’Atrio scamozziano della Biblioteca, si inaugura la mostra l’Acqua di casa: una lunga storia nei libri e nei documenti della Biblioteca Civica Angelo Mai. L’esposizione è parte del progetto culturale l’Acqua di casa. Un viaggio tra arte, musica, fotografia, cinema, storia, educational, organizzato in occasione del decennale di UniAcque e curato da M. Cristina Rodeschini, con il patrocinio di Regione Lombardia, Provincia di Bergamo, ATO – Ambito Territoriale Ottimale della Provincia di Bergamo e la collaborazione di istituti ed enti culturali cittadini.

Il tema dell’acqua e del suo utilizzo da parte dell’uomo nella storia è ampiamente testimoniato nel materiale bibliografico e documentario della Biblioteca Mai, sia in riferimento all’evoluzione dell’ingegneria idraulica sia per quanto attiene al territorio bergamasco. Libri e documenti in esposizione accompagnano nella comprensione di quanti e quali sforzi progettuali e operativi siano stati necessari per consentire l’utilizzo, che oggi diamo per scontato, dell’ ‘acqua di casa’. Le preziose edizioni antiche dei trattatisti dall’antichità al XVIII secolo – Archimede, Sesto Giulio Frontino, Agostino Ramelli, Niccolò Tartaglia, Giuseppe Ceredi, Giovanni Antonio Lecchi, Benedetto Castelli – e gli studi innovativi degli intellettuali bergamaschi Giovanni Maironi da Ponte e Antonio Tadini nel XIX secolo mostrano lo sviluppo delle scienze idrauliche. I documenti provenienti dall’Archivio storico comunale – sezione Deputati e Collegio alle acque – dall’Archivio della Camera dei confini e dalle raccolte iconografiche, restituiscono la visione e la funzione dell’acqua nelle colture, nella vita produttiva e in quella quotidiana della Città e del contado. Planimetrie, mappe e cabrei, commissionati da enti, ordini religiosi, famiglie possidenti e dalla Municipalità evidenziano l’importanza delle canalizzazioni e delle reti idriche. Le immagini di fontane, cisterne, canali e rogge, raccolte da Paolo Gaffuri, presentate in formato digitale con un accompagnamento musicale ispirato all’acqua, raccontano il sistema di distribuzione idrica a Bergamo tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento. La riflessione sul tema della tutela e della salvaguardia ambientale è affidato al ricordo del disastro del Gleno (1 dicembre 1923) attraverso documenti e periodici dell’epoca.

Ingresso libero. L’esposizione sarà visitabile fino al 28 febbraio 2017 negli orari di apertura della Biblioteca.

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Scrivere la musica. A cent’anni dalla donazione del Fondo Piatti Lochis, 1916-2016

L’Assessorato alla Cultura del Comune di Bergamo, la Biblioteca Angelo Mai, la Commissione Culturale e l’Associazione Amici della Biblioteca e l’Associazione Amici della MÎA celebrano con una mostra dedicata all’evoluzione della scrittura musicale dal IX secolo ad oggi il centenario della donazione del Fondo Piatti-Lochis.
Gli oltre 2000 volumi appartenuti al violoncellista bergamasco Alfredo Piatti e alla figlia Rosa Piatti Lochis, moglie del conte Carlo Lochis, ora conservati presso la Biblioteca Musicale Gaetano Donizetti, sezione della Biblioteca Civica Angelo Mai di Bergamo, costituiscono una delle più importanti raccolte italiane nel genere.
La mostra attinge in primo luogo al Fondo stesso, esponendo preziosi manoscritti dal IX al XV secolo, autografi di grandi musicisti (Mozart, Beethoven, Schumann, Donizetti, Piatti) e rare edizioni a stampa dal XV secolo ad oggi oltre al “Violoncello piccolo” utilizzato da Alfredo Piatti all’inizio dei suoi studi. Grazie alla collaborazione di importanti Musei ed Editori italiani (Alberto Tallone Editore, Alpignano, Torino; Museo della stampa e stampa d’arte Andrea Schiavi di Lodi; Museo Louis Braille – Istituto dei Ciechi di Milano) sono visibili alcuni strumenti originali legati alla produzione di stampe musicali: caratteri mobili per la musica gregoriana, attrezzi per la fabbricazione dei punzoni, punzoni per l’incisione delle lastre di metallo e una lastra incisa, punzoni per l’impressione di note a secco su carta umida.
La mostra non si rivolge solo a specialisti ed amatori, ma soprattutto ai giovani e agli studenti di musica, nello spirito con cui Rosa Piatti Lochis donò alla Pia Scuola Musicale la ricca collezione paterna.

Per informazioni e prenotazioni visite guidate: musiche@bibliotecamai.org.
È consentita la visita ad un numero massimo di 30 studenti per volta.

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Le piante della salute. Tra storia, botanica e scienza

Grazie a un ricco patrimonio di testi scientifici, la Biblioteca Civica Angelo Mai offre per Bergamoscienza 2016 una mostra di opere manoscritte e a stampa antiche e moderne, di periodici e documenti archivistici che raccontano la storia della farmacopea erboristica e della medicina naturale.

L’uso di erbe e piante officinali è legato a nomi importanti della medicina e al progressivo perfezionamento di una strumentazione atta a trattare al meglio i principi attivi delle sostanze vegetali. La lunga storia della  farmacopea naturale si ritrova negli antichi erbari, nei trattati farmaceutici, nelle opere di divulgazione generale e nei documenti archivistici e a stampa legati al territorio bergamasco. Per questa mostra, sono stati selezionati esemplari interessanti anche da un punto di vista iconografico, le cui immagini accurate documentano sia l’aspetto scientifico del corretto riconoscimento delle singole erbe in natura, sia la varietà delle tecniche decorative utilizzate. Esempio straordinario della felice unione di sapere botanico e splendore delle illustrazioni è il codice di Antonio Guarnerino, noto con il titolo Herbe pincte, redatto nel 1441 nell’ambito della scuola medica dell’Università padovana.

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«E chi sei tu… fantasma importuno?». Magie e follie in Ariosto, Tasso, Cervantes e Shakespeare

Prendendo spunto dai centenari della morte di Shakespeare e di Cervantes (1616) e dal cinquecentenario della prima edizione dell’Orlando Furioso (1516), cui è doveroso unire Torquato Tasso, ideale ponte fra la cultura del Cinquecento e del Seicento e autore privilegiato nella sua patria bergamasca, la mostra intende presentare alcuni pezzi particolarmente significativi, tratti dalle collezioni della biblioteca, lungo la potente traccia, testuale e iconografica, della follia e del ‘magico’. In una lettera scritta l’ultimo dell’anno del 1585, Tasso confessa: «sono frenetico, e quasi sempre perturbato da vari fantasmi e pieno di malinconia infinita»; in una precedente lettera decretava invece: «chi ha più bisogno de’ fantasmi, che ’l poeta? o qual fu mai buon poeta, in cui la virtù imaginatrice non fosse gagliarda?» In tal modo, l’Autore della Gerusalemme Liberata ci offre involontariamente due archetipi di ciò che i ‘fantasmi’ rappresentano. Da un lato, i turbamenti e le allucinazioni dell’animo umano che lui stesso ebbe a soffrire e, dall’altro, i voli dell’immaginazione e della fantasia, necessari all’invenzione della poesia e della letteratura. Etimologicamente, ‘fantasma’ significa del resto ‘apparizione’, voce neutra cui è possibile attribuire un’accezione negativa e maligna quanto una positiva e liberatrice: così è la follia, una condizione in cui i ‘fantasmi’ popolano la mente, ora portando con sé disagio e sofferenza, ora svelando le ipocrisie dell’animo umano e le convenzioni della società. E ‘follie e magie’ attraversano come lampi notturni i capolavori dei padri della modernità letteraria in Europa.

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Quando l’Italia disegnava il mondo. Tesori cartografici del Rinascimento

Ispirata dall’incontro con Emilio Moreschi e l’Associazione Almagià, interessati a consultare la raccolta di carte lafreriane presenti in Biblioteca e promossa nell’ambito dei rapporti di collaborazione e scambio istituzionale tra la Biblioteca e la Fondazione Bergamo nella Storia, la mostra  Quando l’Italia disegnava il mondo. Tesori cartografici del Rinascimento, allestita presso il Palazzo del Podestà in Piazza Vecchia, celebra la perizia, le capacità, le competenze professionali degli italiani nel Cinquecento, e racconta di un’epoca in cui l’Italia aveva un riconosciuto primato: la creazione di carte geografiche.

Fuori dal Palazzo, la mostra prosegue nella sala Tassiana della Biblioteca, dove si espone per la prima volta un tesoro riscoperto: una preziosa raccolta di carte geografiche del secolo XVI, rintracciata nel 1979 grazie al lavoro di ricerca di Lelio Pagani. Un’occasione per rendere omaggio, a dieci anni dalla sua scomparsa, a uno studioso che ebbe il merito di ‘scoprire’ la raccolta conservata alla Mai grazie ad un intelligente ed inesausto lavoro di scavo degli inventari e dei cataloghi della Biblioteca che egli era solito frequentare quotidianamente.

In accordo con i curatori della mostra si è colta quindi l’occasione per ripubblicare l’esemplare studio Una raccolta di carte geografiche del secolo XVI pubblicato sul n. 1-2 del 1979 della rivista Bergomum, il bollettino della Biblioteca Civica Angelo Mai  Il testo di Pagani risulta ancora oggi insuperato per la limpidezza del metodo, per l’accuratezza e la ricchezza delle descrizioni delle singole carte, per l’attenta contestualizzazione dello sviluppo e della fortuna editoriale della cartografia italiana del Cinquecento.

 L’Atlante lafreriano viene giustamente esposto, insieme all’Atlante nautico e terrestre di Battista Agnese, splendido manoscritto del secolo XVI, nella sala che ospita i Globi di Vincenzo Maria Coronelli, testimonianza esemplare dell’evoluzione cartografica del secolo successivo.

Dal 16 aprile al 25 settembre 2016, Sala Tassiana, durante gli orari di apertura della Biblioteca. Ingresso libero.
In occasione delle aperture straordinarie nelle domeniche mattina del 24 aprile, 29 maggio e 26 giugno, visite guidate gratuite su prenotazione. Partenze alle ore 10, 11 e 12. La visita può proseguire alla mostra di Palazzo del Podestà al costo di € 6,00 (ridotto € 4,00; gratuita fino a 18 anni, disabili e giornalisti).